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il figlio si spiega, la madre nega ancora

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Tutto è iniziato con una telefonata. Quel giorno, Nicolas venne avvertito che Matthieu Dallibert aveva aggredito il suo cane a Bellon. Arriva e picchia il giovane disabile. Chi finisce per sanguinare. Tutti vengono poi convocati al “confessionale”, cioè nella stanza di Isabelle Duché, la matriarca, colei senza la quale in questo clan non si può prendere alcuna decisione. Il piano criminale prende forma. “Ha detto che non potevamo lasciarlo in quello stato perché i gendarmi erano arrivati ​​qualche giorno prima”, spiega Nicolas Duché. “Isabelle ha detto che dovevamo farlo stasera, che era adesso. »

“Isabelle ha chiesto a Matthieu cosa voleva mangiare per il suo ultimo pasto.”

La storia è agghiacciante. In questa stanza furono discussi diversi scenari di omicidio. Nicolas stila la lista: “Mettilo in congelatore, mettilo in una buca con il lime. E Damien Aristide ha parlato di fuoco. Poi ci siamo seduti a mangiare. Isabelle chiese a Matthieu cosa volesse mangiare come ultimo pasto. Non era come al solito, faceva freddo. »

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Dopo quest’ultima cena del condannato, Matthieu viene portato nell’hangar. Damien Aristide gli salta addosso, lo strozza. Nicolas Duché gli tiene le gambe. “Lo abbiamo avvolto in un telone e ci ha urinato sopra. Lo caricammo nel bagagliaio della 406 e partimmo per Salles Lavalette nella mia vecchia casa. »

Quando è morto Matthieu Dallibert? Nessuno lo saprà davvero. A Salles-Lavalette, Damien Aristide fa a pezzi il corpo prima di bruciarlo. Nicolas Duché ce l’ha messa tutta, ha detto. “Quando Damien stava tagliando la caviglia, ho preso la sega e ho provato dove era già bloccata. Questo mi ha fatto venire i bavagli. » «E poi sei andato a dormire? », chiede l’avvocato generale. “Sì, ero esausto.”

“Perversione morale” per esperti

Su domanda di Caty Richard, l’avvocato della madre di Matthieu, ha ricordato le suppliche della vittima, anche le sue scuse per cercare di sfuggire alla morte. Riteneva inoltre “appropriata” la condanna all’ergastolo inflittagli in primo grado. »E ha ripetuto che la mandante era sua madre. Cosa che lei nega con disinvoltura. Arrivando a dire che considerava Matthew «un po’ come suo figlio. »

“Ti importa che sia morto?” », chiede Caty Richard. ” Sbagliato. Sono disgustato. » Afferma addirittura di aver voluto portare Matthieu all’ospedale quando lo ha visto sanguinare. “Non voleva. » Questo mercoledì gli esperti hanno utilizzato il termine “perversione morale” per descrivere Isabelle Duché. “Hanno torto? », si chiede l’avvocato generale. “No, sono professionisti…” risponde Isabelle Duché con un sorriso. Questo giovedì è tempo di memorie e richieste.

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