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La presidente dell’Assemblea nazionale Yaël Braun-Pivet si dice “delusa” dalla proposta del primo ministro Michel Barnier di voler riprendere “il dialogo” sulla fine della vita solo all’inizio del 2025

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La presidente dell’Assemblea nazionale Yaël Braun-Pivet si è detta “delusa” dalla proposta del primo ministro Michel Barnier di voler riprendere “il dialogo” sulla fine della vita solo all’inizio del 2025, chiedendo una ripresa il più rapidamente possibile . esame del testo da parte dei deputati. “Non mi accontenterò di procrastinare la questione”, ha avvertito davanti all’Associazione dei giornalisti parlamentari, affermando che su questo tema “il dibattito deve svolgersi nell’Assemblea nazionale, e non altrove”. Martedì, nel suo discorso di politica generale, Michel Barnier ha indicato la sua intenzione di “riprendere il dialogo (…) all’inizio del prossimo anno” sul disegno di legge il cui esame era stato interrotto dallo scioglimento all’inizio di giugno, coinvolgendo anche “il Senato, caregiver e associazioni”.

“Sono rimasta delusa”, ha reagito Yaël Braun-Pivet, “perché so che si tratta di un testo atteso dai francesi e che l’Assemblea è pronta a discuterlo”. “Non si tratta di riaprire il dialogo all’inizio del 2025, dobbiamo riprendere l’esame del testo da dove lo avevamo interrotto”, ha insistito. Auspicando che il calendario venga definito “in buon accordo con il governo”, la presidente dell’Assemblea si è tuttavia detta “disponibile a inserire” il testo all’ordine del giorno la settimana del 2 dicembre “se non avremo un’agenda prospettica”.

Un’impazienza dettata dalla lunghezza della procedura, che richiede almeno due letture in Assemblea e Senato prima di un eventuale voto finale. “Siamo realisti, se vogliamo prenderci il tempo necessario, cioè da 18 mesi a due anni (…), dobbiamo andare adesso”, ha sottolineato Yaël Braun-Pivet, giudicando che “ “Non si tratta di aspettare ancora a lungo perché altrimenti sarebbe un funerale di prima classe”.

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