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viene lanciato un progetto di riserva per vedere chiaramente nel cielo notturno

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Con un centinaio di comuni interessati, in diversi territori, tra cui quello del sito classificato Canigou, nonché quelli delle riserve naturali e del Parco Naturale Regionale, resta molto lavoro da fare nei prossimi anni, prima di ottenere il marchio mirato , per i leader del progetto Starry Sky Reserve. Per ora, fine settembre 2024, vengono installati sensori per misurare l’oscurità del cielo, cioè la profondità della notte. Le misurazioni, manuali e automatiche, serviranno per calibrare il dispositivo, per definire l’“oscurità nominale”, come spiega Orian Batigne, responsabile del progetto cielo stellato del Parco naturale regionale dei Pirenei catalani.

Con risultati potenzialmente già molto interessanti. “Abbiamo la fortuna di avere condizioni meteorologiche favorevoli con la tramontana che scaccia la polvere, le grandi cime pianeggianti in quota che limitano le turbolenze”, spiega il responsabile dei lavori. Si tratterà poi di ridurre l’inquinamento luminoso legato alle attività umane, al di là dello spegnimento dell’illuminazione pubblica tra le 23 e le 5, già adottato da diversi comuni del settore.

Orian Batigne spiega: “Lavoreremo con i comuni sull’arredo urbano e sulle forme di illuminazione per limitare la perdita di luce, ma anche sull’intensità, illuminando quello che serve e non di più, perché l’occhio umano ha una buona capacità per adattarsi alle condizioni di scarsa illuminazione senza compromettere il comfort. Faremo attenzione anche alla temperatura dei led che sempre più spesso vengono installati nell’illuminazione pubblica per limitare le emissioni di luce blu. »

Per quali benefici? “La biodiversità innanzitutto, poi gli amanti del cielo stellato”, spiega, pensando allo sviluppo dell’astroturismo portato nel settore dal festival stellato Rotja, che si tiene ogni anno durante il novilunio del mese di agosto, nella valle Rotja. È giunto quindi il momento di scrivere la carta e di sviluppare il file che sarà trasmesso all’associazione americana Dark-Sky, che ha creato il sistema. Ad oggi, la Francia conta cinque riserve classificate: il Pic du Midi, le Cévennes, il Mercantour, il Vercors e l’altopiano di Millevaches.

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