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Cemac: La Beac intende ridurre il livello di inflazione allo standard comunitario del 3% dal 2025

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Dopo aver mantenuto i tassi di riferimento decisi lunedì 23 settembre al termine del Comitato di politica monetaria (CPM), la Banca degli Stati dell’Africa Centrale (Beac) si è impegnata anche a riportare il tasso di inflazione all’interno della zona Cemac allo standard comunitario del 3%, a partire dal 2025. Questa ambizione è stata appena riaffermata dal governatore della banca, Yvon Sana Bangui. Tuttavia, tale ambizione si basa sull’attuazione di una politica monetaria rigorosa che potrebbe logicamente influenzare le prospettive di crescita, in particolare in Gabon.

« Abbiamo una proiezione in termini di lotta all’inflazione. Seguendo il nostro percorso attuale, speriamo di raggiungere la soglia comunitaria del 3% “. Queste le parole del governatore della Banca degli Stati dell’Africa Centrale (BEAC). Questa ambizione si basa essenzialmente sugli sforzi continui dell’istituzione per stabilizzare i prezzi nella subregione, che comprende Camerun, Congo, Gabon, Repubblica Centrafricana, Guinea Equatoriale e Ciad.

Sebbene le previsioni mostrino una tendenza al ribasso dell’inflazione, la pressione sui prezzi non è, per così dire, mai stata così forte. È esacerbato dalle fluttuazioni dei prezzi orchestrate, come nel caso del Gabon, dalla speculazione portata avanti da operatori economici senza scrupoli. Di conseguenza, nel 2024, l’inflazione è prevista al 4,2%, mettendo così a rischio la stabilità delle famiglie. È quindi per frenare questa tendenza che il Beac intende fare affidamento su una politica monetaria restrittiva mirata al controllo dell’offerta di moneta e al controllo dei prezzi.

Non tentennare sui tassi di riferimento

Tra i principali strumenti che la banca centrale intende implementare c’è la gestione dei tassi di riferimento. Fissati al 5% per i bandi di gara e al 6,75% per il rifinanziamento marginale, questi tassi, mantenuti invariati dal CPM almeno fino a dicembre, potrebbero quindi consentire di riportare l’inflazione al livello desiderato. Tuttavia, le incertezze sulle restrizioni alla liquidità del mercato potrebbero aumentare i costi di finanziamento per le imprese, influenzando la loro capacità di finanziare e innovare. Per il Gabon, questa politica potrebbe porre sfide particolari. L’accesso limitato al credito potrebbe rallentare notevolmente gli investimenti nei settori chiave.

In un contesto post-Covid-19, in cui il Paese cerca di diversificare la propria economia e stimolare la crescita, una politica monetaria austera potrebbe rallentare i progetti di sviluppo necessari alla ripresa economica. Per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 3% entro il 2025, il Beac dovrà quindi trovare un delicato equilibrio tra la stabilizzazione dei prezzi e il sostegno alla crescita economica. Se dovesse riuscirci, tuttavia, le famiglie della zona Cemac, compreso il Gabon, potrebbero beneficiare di una significativa riduzione della pressione inflazionistica sui beni di prima necessità, offrendo un po’ di tregua a una popolazione già colpita dall’aumento del costo della vita.

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