Il giorno del 28 settembre 1971, a Marsiglia, il quartiere di Place Jules-Verne era vivace. Incontriamo gente frettolosa che entra o esce dal municipio. Vediamo lente processioni di automobilisti che girano in tondo alla ricerca di un posto nel parcheggio centrale. La sera è molto più tranquillo.
Unico intrattenimento: due ristoranti, Les Cigales e la Crêperie, situati ai lati dell’ingresso di 4, rue du Lacydon. Un edificio anonimo costruito nel dopoguerra con i fondi dei danni bellici, dove furono ricollocate le vittime dei vecchi quartieri distrutti.
“Un fulmine a ciel sereno”
Ma alle 21:10: diversi clienti hanno notato un leggero odore di gas. Probabilmente non così leggero, dato che anche gli inquilini del 1° piano notano questo odore particolare. All’improvviso, “un’esplosione violenta, fulminea, un tuono” si verifica, distruggendo il ristorante e il vicino (chiuso) La Crêperie, ferendo 34 persone, di cui tre in gravi condizioni.
“Non so cosa sia successo. Stavo preparando il caffè e mi è caduto il soffitto in testa“, ha sintetizzato, ancora sconvolto, Pierre Bagatta, proprietario del ristorante Les Cigales, il 28 settembre ai giornalisti di Provenzale. Del resto, il ristoratore non ha memoria… Il soffitto del ristorante crolla in parte, i quadri crollano e il pavimento si solleva.
Gaston Defferre al capezzale delle vittime
Sul lato de “La Crêperie”, la tenda metallica è stata ritrovata una ventina di metri dall’altro lato della strada, testimonia il proprietario del locale in Provenzaledi nuovo lì. Fortunatamente era chiuso per ferie annuali. La mattina dopo, Gaston Defferre, allora vicesindaco, si recò a La Timone per recarsi al capezzale dei cinque feriti, dei 34 iniziali, alla fine.
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