Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che fonti di intelligence ritengono che almeno la metà dei 101 ostaggi tenuti da Hamas a Gaza siano ancora vivi. L’annuncio è arrivato durante una riunione della Commissione per gli affari esteri e la difesa della Knesset, dove Netanyahu ha anche fornito un aggiornamento sulla situazione nel nord del paese.
Il primo ministro ha presentato un piano affinché Israele supervisioni la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, per impedire ad Hamas di controllarla e mantenere il suo potere. Il piano si basa su un rapporto preparato dai generali in pensione dell’IDF all’inizio di settembre, che ha avvertito che “finché Hamas sarà responsabile della distribuzione degli aiuti, non sarà sconfitta”.
Riguardo agli sforzi per liberare gli ostaggi, Netanyahu ha affermato: “Il desiderio di Hamas di liberare gli ostaggi è influenzato da due forze opposte: la pressione militare e diplomatica che esercitiamo su di esso e la pressione che sta esercitando su di noi”.
Il primo ministro non ha escluso la proposta presentata da Gal Hirsch, inviato israeliano per gli ostaggi e le persone scomparse, che ha suggerito di garantire un passaggio sicuro fuori da Gaza a Yahya Sinwar e ad altri leader del gruppo terroristico in cambio della fine della guerra, della resa dei terroristi di Hamas e della restituzione degli ostaggi.
Netanyahu ha anche sollevato la possibilità di un controllo militare israeliano a Gaza, specificando che preferiva un’altra soluzione. Ha sottolineato che i precedenti tentativi di coinvolgere i clan di Gaza nella gestione civile erano falliti e che al momento non c’erano altre proposte per risolvere la questione.
Infine, il primo ministro ha espresso preoccupazione per il fatto che la Corte penale internazionale potrebbe presto emettere mandati di arresto per lui e per il ministro della Difesa Yoav Gallant. Il procuratore capo Karim Khan ha richiesto mandati di arresto per i leader israeliani e per il leader di Hamas Yahya Sinwar.
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