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Inondazioni, erosione… Come sarà il Nord-Pas-de-Calais con i cambiamenti climatici?

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Un rapporto pubblicato da una ONG tenta di dimostrare gli impatti del cambiamento climatico in tutte le regioni della Francia. Hauts-de-France, e più in particolare Nord e Pas-de-Calais, potrebbero essere fortemente colpiti da diversi fenomeni.

L’Hauts-de-France ha già avuto un assaggio di quella che diventerà sicuramente un’abitudine nei prossimi anni. Con l’avanzare del cambiamento climatico, si prevede che la regione sperimenterà inondazioni sempre più ricorrenti ed episodi molto significativi di siccità e calore. Questo è in ogni caso quanto evidenziato in un rapporto sugli impatti del cambiamento climatico pubblicato questo giovedì 19 settembre dalla ONG Réseau action climat.

Per ogni regione viene stilata una panoramica, che non è per nulla ottimistica per Hauts-de-France. “Con la sua elevata densità di popolazione, le sue caratteristiche socio-economiche e la sua lunga fascia costiera, la regione è una delle più esposte ai pericoli climatici”, inizia il rapporto.

Più specificamente, saranno i dipartimenti del Nord e del Pas-de-Calais a subire maggiormente le conseguenze climatiche, con l’81% dei comuni del Pas-de-Calais esposti e il 91% dei comuni del Nord.

• Inondazioni sempre più gravi

La conseguenza più significativa è l’aumento delle inondazioni, in particolare quelle causate dal deflusso, che stanno diventando sempre più gravi. Anche le inondazioni e l’innalzamento delle falde acquifere minacciano la regione. Secondo il rapporto, il 60% dei comuni dell’Hauts-de-France è interessato, ovvero 2,2 milioni di abitanti.

Da un anno a questa parte, a seguito delle imponenti inondazioni che hanno colpito il Pas-de-Calais, i comuni hanno pensato in particolare a come favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno per evitare questo fenomeno di inondazioni.

Concretamente, ciò si traduce in un aumento del volume delle precipitazioni per decennio, ma soprattutto in episodi di precipitazione più concentrati, con scarse precipitazioni in estate e torrenti in inverno.

Le inondazioni mettono a rischio anche l’accesso all’acqua potabile, all’elettricità e la salute generale delle persone, in un territorio altamente urbanizzato in cui oltre il 9% del territorio è artificializzato.

• Il 90% delle coste è soggetto ad erosione

La costa è anche molto vulnerabile ai cambiamenti climatici, in particolare al rischio di erosione. Sulla costa orientale della Manica, 464.600 persone sono esposte, ovvero un terzo degli abitanti delle zone costiere francesi a rischio.

“Il 90% del litorale dell’Alta Francia è soggetto a erosione, il che minaccia le abitazioni e le infrastrutture sul lungomare”, avverte la ONG nel suo rapporto.

L’innalzamento del livello del mare è già osservabile, in particolare a Boulogne-sur-Mer “che ha registrato un innalzamento di 12,3 centimetri nel 1976 e nel 2021”. Con le inondazioni, tende ad aumentare perché l’acqua in eccesso presente nel territorio finisce allo stesso livello del mare e non riesce a defluire correttamente.

Secondo il rapporto, la costa settentrionale è particolarmente esposta alla sommersione marina. La zona a rischio si estende da Calais al confine con il Belgio e si estende nell’entroterra fino a Longuenesse. Sul versante del Pas-de-Calais, anche la baia di Authie è in pericolo a causa dell’innalzamento delle acque.

“Queste aree potrebbero essere soggette a sommersioni sempre più frequenti o addirittura permanenti in alcune zone basse”, analizza la ONG.

• 3,8 milioni di persone minacciate dal ritiro-rigonfiamento dell’argilla

In estate, l’acqua piovana diventerà quindi più scarsa con il cambiamento climatico, creando episodi di siccità più probabili e più intensi. Di conseguenza, i terreni si degradano e non sono in grado di assorbire acqua in inverno, aumentando il rischio di inondazioni e il restringimento-rigonfiamento delle argille.

Il 90% della regione è minacciato da quest’ultimo fenomeno, che porta a un deterioramento delle infrastrutture e degli edifici, ancora più grave nel Nord-Pas-de-Calais, regione estremamente urbanizzata. “Questo è il rischio che colpisce la maggior parte delle persone nell’Hauts-de-France, con circa 3,8 milioni di abitanti minacciati”.

“Il 90% della superficie della regione e l’89% delle singole abitazioni identificate sono esposte al rischio di RGA”, aggiunge il rapporto. Il Nord è uno dei dipartimenti più esposti, con il 50% della sua superficie in un’area di esposizione media o alta.

• L’aumento delle temperature minaccia l’agricoltura

Infine, con le sue numerose aree urbane, l’Hauts-de-France e in particolare l’area metropolitana di Lille, sono esposte a un forte aumento delle temperature. Un aumento del mercurio che “si prevede continuerà fino alla fine del secolo”, ha concluso il rapporto.

Sulla base dell’attuale traiettoria delle emissioni di gas serra, la ONG Réseau action climat stima un aumento delle temperature tra 1,8°C e 2,5°C, con estati più calde di 4-25 giorni aggiuntivi sopra i 25°C. Se in precedenza nella regione non esistevano notti tropicali, “dovremmo sperimentarne da 2 a 7 all’anno entro il 2100, e fino a 28 se le emissioni di gas serra saranno molto elevate”.

Un fenomeno che risulta ancora più amplificato nelle città, con una diminuzione delle ondate di freddo con conseguenze significative sugli ecosistemi e sull’agricoltura.

In breve, gli autori del rapporto prevedono una costa corrosa dal mare, città che a volte diventano fornaci e altre zone dove gli abitanti avranno spesso i piedi sott’acqua. Con conseguenze ecologiche e ambientali certamente, ma anche forti ripercussioni sanitarie ed economiche.

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