Partita: PSG/Reims (1-1), prestazioni individuali

-

Il PSG non ha potuto fare di meglio dell’1-1 contro il Reims nonostante il gol di Dembélé, con il Rémois che è tornato rapidamente a segnare. Uno sguardo alle prestazioni individuali dei parigini caso per caso.

Donnarumma: Il capitano della serata generalmente rendeva giustizia alla sua fascia. Una prestazione in linea con le precedenti contro il City: è riuscito a effettuare le necessarie parate sullo 0-0, in particolare contro Nakamura con un’uscita degna di un portiere di pallamano alla mezz’ora. Sul gol del Reims è stato aggiustato dai giapponesi senza che la sua responsabilità potesse essere impegnata. In basso non ha avuto molte occasioni per brillare, gli ospiti pressavano poco e non ha corso rischi in ripartenza.

Zaire-Emery: Riposizionato come difensore destro, essendo Hakimi escluso dal gruppo, il titi non ha proprio brillato. Nel primo tempo assume in parte il ruolo del marocchino, alternando posizioni alte sulla linea e incursioni nel cuore del gioco accanto a Ruiz, senza riuscire a trovare il suo posto. Chiaramente spostato nel ruolo di terzo difensore centrale in fase offensiva dopo l’intervallo, per dare libertà a Mendes sull’altra fascia, non si è distinto in nessuno di questi ruoli e non abbiamo visto in nessuna delle buone situazioni offensive del la sua squadra in generale. In difesa gli è mancata l’esperienza del ruolo e gli automatismi con Beraldo, i due si sono controbilanciati male in due contropiedi, compreso quello della porta ospite.

Beraldo: Ad eccezione di queste due contromosse gestite moderatamente con Zaire-Emery – in cui, in difesa, va notato che nell’azione dell’1-1, la squadra si è sbilanciata in avanti quando ha perso la palla, cosa che l’ha rimessa in campo. difficoltà a difendere-, il brasiliano ha fatto bene nel complesso. Pulito con la palla, sobrio e concentrato sia nella copertura che nella direzione del gioco, avremmo voluto però che prendesse più rischi in ripartenza. Un po’ intrappolato dal richiamo profondo di Nakamura al 30′. Farà discutere il suo atteggiamento attendista in porta, ma difficilmente riesce a gestire due avversari da solo in area aperta.

Hernandez: Il campione del mondo 2018 aveva diritto a un’ora di gioco, prima forse di più mercoledì a Stoccarda visto che Mendes sarà squalificato. Spesso nel ruolo di difensore centrale quando la sua squadra aveva la palla, ha guidato bene la difesa, comunicando molto con i compagni. D’altra parte, quando il Reims è riuscito ad avvicinarsi in numero all’area parigina, in alcune situazioni era dubbioso. I suoi ultimi dieci minuti prima dell’intervallo sono difficili e verrà anche ammonito per un contrasto nel finale.

Su di esso lo sostituì allo scoccare dell’ora e firmò una registrazione richiesta. Concentrato, non si è mai fatto mancare gli ospiti.

Nuno Mendes: Che il portoghese non è alla pari in una partita in questo momento. È entrato male in partita con passaggi forzati e ritardi in alcune situazioni difensive. In difesa ostacola bene Ito in un duello aereo prima del pareggio, ma alla fine della partita è ancora molto limitato in diverse situazioni. Terzo più centrale che laterale nel primo tempo, ha avuto più libertà nella ripresa, che non ha potuto sfruttare appieno, essendo a volte difficile da trovare a causa di un posizionamento molto assiale, nel traffico. Quando si è trovato sulla fascia in grado di attaccare l’ultimo terzo del campo, ha crossato molto, con risultati molto discontinui. Potrebbe essere stato decisivo il suo bel passaggio per Dembélé al quarto d’ora di gioco, poi il pericoloso mezzo tiro al volo a fine partita, ma è capace di molto di più e di meglio.

Fabian Ruiz: Una prestazione deludente quella dello spagnolo, alla sua centesima partita in rossoblù. Mentre tutti i suoi difensori chiudevano con più di cento palloni toccati – sommando quelli di Hernandez a quelli di Pacho -, per un totale di “soli” 87 palloni giocati, e con un possesso di squadra complessivo del 78%, per lui c’era spazio per essere il fulcro della sua squadra dalla sua posizione di numero sei, e alla fine la sua influenza sul gioco della sua squadra era molto altalenante. Non lo abbiamo quasi mai trovato né nella costruzione né nella conclusione delle belle situazioni del suo popolo. A suo merito, nell’ultima mezz’ora è stato utilizzato molto come giocatore più a destra della sua squadra, il che non corrisponde esattamente alle sue qualità. La cosa più fastidiosa: la sua ricorrente lentezza nel decidere e nell’eseguire, che ha danneggiato più volte la sua famiglia.

Dotato: Posizionato come staffetta destra ma in realtà molto libero visto che sia in asse che di lato lungolinea, si è mosso molto in campo, cercando di dare una mano a tutti i suoi compagni, e spesso è riuscito a rendersi utile. È stato così coinvolto nel goal combinandosi con Kvara e ha potuto dimostrare più volte il suo senso del gioco, in particolare quando ha servito Ramos con un passaggio reale in area aperta. Sempre combattivo, invece, a volte si lascia scappare qualche contropiede senza però tornare indietro, il che è imbarazzante per un centrocampista della staffetta. Ha concluso a destra, senza alcun vero successo, ma la sua prestazione è stata nel complesso ancora una volta positiva.

Lee Kang-in: Piazzato come staffetta sinistra con il suo piede forte, trovandosi anche qualche volta lungo la linea, era sicuramente interessante quando sapeva inserirsi e tuffarsi in profondità ma il paragone con Doué è poco lusinghiero per il sudcoreano, troppo raramente capace di creare vere e proprie differenze nell’ultimo terzo del campo nel dribbling o nei passaggi, anche se batte bene il corner per Ramos. Il suo secondo periodo è stato ben al di sotto del primo e diverse perdite di palle assiali si sono trasformate in contropiedi, quindi un’uscita logica.

Vitina lo ha sostituito e si è posizionato come staffetta di sinistra. Il piccolo portoghese è entrato subito in partita e ha cercato di portare movimento, sia con i passaggi che con le corse. Di fronte ad un avversario raggruppato, è uno dei pochi ad essere riuscito a dare un po’ di velocità e precisione tecnica al gioco parigino.

Dembelé: Decisamente tornato a destra per questa partita, l’esterno ha fatto un ottimo inizio di gara, facendo soffrire Akieme al limite. Ma pian piano si è perso nel dribbling e dopo 20 minuti di gioco ha fatto anche di tutto, concatenando iniziative individuali in modo inappropriato. È tornato nella ripresa con migliori intenzioni e meglio inquadrato, al punto da segnare rapidamente l’unico gol parigino. Poi è uscito abbastanza presto, segno che non è ancora al 100%, come lascia intendere anche la sua attività difensiva, francamente al di sotto dei suoi standard.

Barcollare lo ha sostituito, prima palo dopo palo a destra poi a sinistra, e sembrava imbarazzato quando giocava con il suo piede forte. Spostandosi a sinistra ha saputo esprimersi meglio, con delle ottime prese di palla e una grande occasione in area, ma gli è sempre mancato qualcosa per essere decisivo.

Kvaratskhelia: Finalmente da titolare, il georgiano è stato inserito nel suo ruolo più conosciuto, quello di ala sinistra, ma ha beneficiato di grande libertà. Dopo un inizio di gara molto incoraggiante che lo mostrava già a suo agio sia collettivamente che individualmente, ha vissuto una seconda parte del primo tempo più difficile: Reims si è stretto attorno a lui e la sua mancanza di ritmo nonché la collusione con i compagni si fanno sentire. Rientrato bene nella ripresa, si è distinto nell’azione in porta con una bella corsa verso la superficie prima di una manovra impeccabile. Questo sarà praticamente il suo ultimo colpo di genio, sia sulla sinistra che sull’asse a fine partita. Da notare una certa generosità difensiva nonostante una forma complessivamente precaria.

Asensio lo ha sostituito nel finale di gara e il grande rientrante è stato autore di un bel passaggio in area per Mayulu.

G. Ramos: Questa prima palla mal gestita in area dopo pochi secondi dice finalmente tutto sulla partita del portoghese, ancora una volta molto deludente da titolare. Se è riuscito a realizzare diverse buone azioni spalle alla porta o in alcune combinazioni con i compagni, il centravanti si è trovato in enormi difficoltà una volta in area. Mancanza di spontaneità, tecnica troppo imprecisa, ha comunque mancato diverse grandi occasioni, anche se il suo colpo di testa appena sopra da calcio d’angolo è quasi dovuto solo al suo tempismo. Ma è difficile pensare che il grande sostituto di mercoledì sia lo stesso giocatore del pessimo titolare di questo sabato.

Mayulu lo ha sostituito e si è posizionato a centrocampo centrale. Se in alcune occasioni è riuscito a trovarsi in una posizione d’attacco, ha sofferto soprattutto fisicamente contro una squadra di Reims dotata di risorse superiori a questo livello. L’apprendimento continua.

-

PREV La Guardia Nazionale intensifica i sequestri per combattere il mercato nero – Réalités Magazine
NEXT Fino a 25 anni di carcere per omicidio come ritorsione per furto