Quattro uomini sono stati condannati a una pena compresa tra 10 e 24 anni di carcere per l’omicidio di Samuel Luiz, un badante brasiliano di 24 anni, picchiato a morte nel 2021 a La Coruña, in Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Gli imputati, giudicati colpevoli lo scorso novembre, rischiavano fino a 27 anni di carcere. Questo crimine omofobico, avvenuto nei pressi di una discoteca, ha suscitato profonda indignazione e mobilitato migliaia di manifestanti in tutto il Paese.
Accusato ingiustamente di aver filmato i suoi aggressori mentre effettuava una videochiamata, Samuel Luiz è stato aggredito violentemente. Diego MM, il principale istigatore, ha gridato: “Smetti di filmare o ti ammazzo, frocio”prima di colpirlo, seguito da tre complici. I colpi inferti hanno causato la morte del giovane poco dopo l’intervento dei servizi di emergenza.
Il tribunale ha inflitto a Diego MM 24 anni di carcere, mentre Alejandro Freire e Kaio Amaral Silva hanno ricevuto 20 e 20 anni e mezzo. Alejandro Míguez, ritenuto complice, è stato condannato a 10 anni. L’imputato dovrà inoltre pagare 303.284 euro alla famiglia di Samuel Luiz. La fidanzata di Diego MM è stata assolta e il tribunale ha stabilito che non aveva partecipato alle violenze.
L’omicidio di Samuel Luiz ha scatenato un’ondata di indignazione nazionale, con manifestazioni per denunciare la violenza omofobica e sostenere la comunità LGBTQ+. All’epoca, il primo ministro Pedro Sánchez chiamò questo atto “selvaggio e spietato”.
Il collettivo Alas Coruña, parte civile in questo processo, ha accolto questo verdetto come un importante passo avanti contro i crimini d’odio. “Questo è un punto di svolta per i diritti LGBTQ+ in Spagna”ha affermato Ana García Fernández, presidente dell’associazione.
Pensieri e solidarietà alla famiglia di Samuel Luiz.