DECRITTO – Le aziende dovranno far fronte alle contraddittorie ingiunzioni del presidente americano, che vuole maggiori investimenti e riduzioni dei prezzi.
« Saremo di nuovo una nazione ricca », grazie al petrolio e al gas provenienti dal sottosuolo americano, ha affermato Donald Trump nel suo discorso di insediamento del 20 gennaio, suscitando fragorosi applausi dalla folla. L’accoglienza riservatagli dal pubblico a Davos quattro giorni dopo, dopo commenti simili, è stata più riservata. Inoltre, è ormai famoso « Trapana, tesoro, trapana »(“Fore, darling, fore”) non è stato seguito da una valanga di annunci di investimenti e di nuovi progetti. Il mondo delle materie prime non è quello dell’intelligenza artificiale: qui niente progetto Stargate da 500 miliardi di dollari, ma aziende con gli occhi puntati sui prezzi del petrolio e del gas, e un orizzonte che contava in decenni anziché in mesi.
Calo dei prezzi a brevissimo termine
Le richieste di Donald Trump di abbassare il prezzo del barile di petrolio hanno comunque dato i loro frutti, con il prezzo del WTI, il benchmark americano…
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