Qual è il circuito più grande della MotoGP? In 75 anni di storia, il nostro campionato ha attraversato innumerevoli piste, una incredibile come l’altra. Ma se dovessi sceglierne solo uno, quale sarebbe? Oggi esprimo la mia opinione su questa spinosa questione. E anche se Assen non è, personalmente, il mio circuito preferito, non posso che inchinarmi davanti alla sua grandezza.
Non è un segreto. Assen è uno degli incontri più attesi di ogni stagione, poiché l’atmosfera è unica.. Qui si ascoltano gli angeli del passato e la storia è travolgente. Dal 1949, le motociclette percorrono le strade dei Paesi Bassi settentrionali nello stesso luogo. Situato a Drenthe, il percorso si estendeva su una distanza di oltre venti chilometri prima della sua ristrutturazione nel 1955, arrivando a sette chilometri. Da allora si è evoluto nel corso degli anni fino a raggiungere la forma attuale dopo le modifiche del 2006.
C’è qualcosa di speciale in questo circuito e in questa gara leggendaria. Innanzitutto hanno vinto i più grandi. Rivali
Umberto Masetti/Geoff Duke negli anni ’50, fino ai campioni moderni che sono
Valentino Rossi, Marc Márquez and Pecco Bagnaiatramite Jorge Lorenzo. Tutti, almeno una volta nella loro categoria, trionfarono nella cattedrale, soprannome evocativo che tradisce la leggenda.
La vittoria di Hartog nel 1977 fu un momento assolutamente storico. Foto: ANEFO
Durante questi sabati selvaggi sono state scritte le leggende. Perché sì, per chi segue da poco la nostra meravigliosa disciplina, sappiate che fino al 2015 le gare si svolgevano di sabato! Questa tradizione di 90 anni ha origini religiose : durante le prime gare nella regione, le autorità non volevano che gli spettatori si ritrovassero bloccati per voler pregare in un luogo di culto non lontano, da qui il viaggio del giorno prima.
Inoltre, possiamo rammaricarci che questa tradizione non sia sopravvissuta, mma il denaro è più forte di così. Anche le gare erano speciali. Come a Suzuka per i giapponesi, era comune vedere gli olandesi alla partenza del TT olandese di Assen, a volte con successo. Nel 1968, il compianto Paul Lodewijkx vinse la classe 50cc su una moto costruita… da un gruppo di amici. Da allora sono emerse soprattutto altre premesse Will Hartog e Jack Middelburg nella 500cc, nel 1977 e nel 1980. L’ultimo non è altro che Hans Spaan nella categoria 125cc, nel 1989. L’anno scorso, Collin Veijer non è andato lontano dal raggiungere i suoi predecessori,
ma Ivan Ortola gli ha regalato la canzone all’ultima curva.
Assen è speciale anche per le sue gare, perché lo spettacolo è assicurato. Purtroppo, troppe edizioni leggendarie hanno lasciato il segno nella storia per poterle citare tutte. Torniamo a questo famoso Gran Premio del 1992: Wayne Rainey non era in partita a causa di un infortunio. Mick Doohan ha subito la stessa sorte dopo le qualifiche, cadendo nel modo più violento. Eddie Lawson partiva dalla pole, favorito, ma una collisione tra i due li eliminava dalla gara. Crivillé ha iniziato una rimonta pazzesca, proprio come John Kocinski. Segue una folle battaglia per la vittoria finale.
Più recentemente, come non citare l’edizione 2013 della corsa, vinta dall’eroe Valentino Rossi, che ha poi firmato la sua prima vittoria dal 2010. Arrivato al quinto posto, il non meno eroico Jorge Lorenzo ha tagliato il traguardo in lacrime, dopo aver si era rotto la clavicola tre giorni prima. Un momento indimenticabile.
Bisogna riconoscere che Pecco Bagnaia da diversi anni si trova particolarmente a suo agio, il che non favorisce gli scontri. Foto: Michelin Motorsport
Impossibile non citare l’edizione 2016, segnata da un clima pazzesco che ha visto Jack Miller vincere il suo primo Gran Premio e farsi una ‘scarpa’ davanti ad un pubblico in delirio. Ricordiamo anche la caduta di Colin Edwards, in testa all’ultima curva della tappa olandese del 2006, o della dura spiegazione tra ‘Il Dottore’ e Márquez nel 2015.
Tanti momenti decisivi, che sicuramente ci hanno fatto alzare dalle sedie. Assen è uno di quei circuiti dove le emozioni sono assicurate, sia che tu sia nella tribuna centrale in stile ‘old school’, sia davanti alla televisione. La cattedrale raramente delude, come altri percorsi leggendari. Si creano leggende, i miti sono iscritti nei ricordi. Una cosa è certa: nessun circuito al mondo potrebbe sostituire parte della storia di uno sport.
Quale avresti scelto? Più come Mugello, Bugatti, Misano, Phillip Island? Dimmelo nei commenti!
Ci è voluta una pandemia per impedire alla MotoGP di andare ad Assen. A parte il 2020, non è mai mancato al calendario.
Foto di copertina: Michelin Motorsport
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