Il Senegal del presidente Bassirou Dioamye Faye è sull’orlo di una nuova era di prosperità grazie ai suoi immensi giacimenti di petrolio e gas.
Molti esperti concordano sul fatto che il Paese dell’Africa occidentale ha il potenziale per diventare il Qatar dell’Africa. Con il suo potenziale di idrocarburi, il Senegal attira l’attenzione di molti investitori.
Il presidente Bassirou Diomaye Faye ha recentemente ricevuto una delegazione del colosso energetico British Petroleum (BP).
La delegazione era guidata da Gordon Birell, vicepresidente esecutivo del colosso energetico britannico. Un incontro che segna un passo cruciale per il progetto gas Grand Tortue/Ahmeyin (GTA).
Il giacimento GTA, scoperto nel 2015, si trova al confine marittimo tra Senegal e Mauritania, a simboleggiare la cooperazione regionale per lo sfruttamento delle risorse strategiche.
Con riserve stimate in 20 trilioni di piedi cubi di gas naturale, ovvero circa 530 miliardi di metri cubi, questo progetto è un vero vantaggio per entrambe le nazioni. Gordon Birell è arrivato con buone notizie.
Infatti, ha informato Bassirou Diomaye Faye dell’avvio effettivo della produzione di gas nel giacimento Grand Tortue/Ahmeyin (GTA).
Il progetto mira a produrre in definitiva 10 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (GNL) all’anno, una prestazione che posizionerebbe il Senegal tra i principali produttori di GNL al mondo.
Secondo PETROSEN, l’ente nazionale responsabile della politica petrolifera senegalese, questo progetto avrà un impatto considerevole anche sull’economia locale, stimolando la creazione di posti di lavoro e generando entrate significative per lo Stato.
