Un enorme sasso è caduto su un’auto che percorreva una strada dipartimentale dell’Hérault.
Il conducente e il passeggero sono rimasti miracolosamente illesi.
Una squadra TF1 si è recata sul posto.
Segui la copertura completa
L’1 p.m
L’Hérault non è un fiume lungo e tranquillo. Martedì 21 gennaio, sulla strada D122 che costeggia il fiume che dà il nome al dipartimento, si è verificata una frana mentre viaggiava un’auto. Il veicolo è stato violentemente colpito da un imponente masso di 12 m³, come mostrano le immagini TF1 nel verbale delle 13 visibile in apertura di questo articolo. L’autista e il passeggero a bordo, una coppia che viveva non lontano, nel villaggio di Causse-de-la-Selle, sono usciti miracolosamente illesi. La strada resta chiusa al traffico almeno fino a giovedì.
Sul posto, diversi pezzi del dirupo rotolati lungo il pendio ricoprono la carreggiata, mentre altri minacciano ancora di staccarsi. “L’abbiamo chiuso immediatamente ieri (martedì) sera. E già questa mattina (mercoledì) siamo riusciti a calare un blocco di un metro cubo per mettere in sicurezza la scogliera”Nei dettagli, al microfono di TF1, Serge Lenfume, direttore dell’agenzia stradale dipartimentale di Pic Saint-Loup. “È abbastanza scioccante. Appena l’ho saputo sono venuto e ho parlato con le due persone, che erano un po’ scosseeufemizzato da parte sua Éric Baljou, deputato (SE) del sindaco di Causse-de-la-Selle. Era già successo la prima volta qui, negli anni ’60, ma da allora non si era più verificata una frana”. Secondo lui la probabilità di un simile incidente su questa strada poco frequentata era molto bassa.
-
Leggi anche
Frana mortale nella Drôme: possiamo prevenire questo tipo di incidenti?
Qui come altrove il maltempo ha indebolito la roccia. Un fenomeno tuttavia difficile da prevedere. “Possiamo trovarci in angoli dove c’è molta vegetazione e dove, a occhio nudo, non riusciamo a individuare una pietra che sta per cadere, nascosta dall’edera o da un albero”spiega Julien Baud, direttore generale di Acro BTP, azienda specializzata nei lavori in quota.
Per limitare i rischi, alcuni comuni stanno investendo diverse decine di milioni di euro per installare reti sopra le strade o impiegare geologi che provocheranno frane preventive utilizzando esplosivi. Ma il rischio non può essere ridotto a zero. Quel che è peggio, aumenta inevitabilmente a causa dei cambiamenti climatici, sia a causa di inondazioni che di ondate di caldo. Dagli anni ’70, il numero delle frane in Francia è decuplicato. Secondo il database GASPAR (nuova finestra) (Gestione assistita delle procedure amministrative relative ai rischi naturali) della DGPR (Direzione generale per la prevenzione dei rischi), circa 19.800 comuni francesi, ovvero il 55% di essi, ne sono oggi esposti.