Ancora una volta eroico e sorprendente, l’Atlético Madrid, anche se ridotto in dieci al 25′, ha battuto martedì il Bayer Leverkusen (2-1) durante la settima giornata di Champions League e ha fatto un grande passo verso la qualificazione diretta agli ottavi.
Dopo aver dominato ampiamente sul campo del Metropolitano, l’Atlético si è offerto un nuovo colpo all’ultimo minuto, portato a termine con una doppietta dell’attaccante argentino Julian Alvarez nel secondo periodo (52esimo, 90esimo).
L’ex attaccante del Manchester City, ingaggiato quest’estate per 75 milioni di euro, è stato l’eroe di una pessima serata per i Colchoneros, prima pareggiando nel corso del gioco, poi facendo saltare in aria il recinto del Real Madrid pochi secondi prima della fine. tempo regolamentare, al termine dello sforzo.
I tifosi dell’Atletico Madrid festeggiano martedì allo stadio Metropolitano di Madrid la vittoria della Champions League contro il Leverkusen.
JAVIER SORIANO – AFP
Vittorioso negli ultimi minuti di gioco per la 14esima volta stagionale in tutte le competizioni, contro il PSG (2-1 al 94esimo minuto), l’Atlético (3°, 15 punti) ha realizzato l’ottima operazione della serata conquistando provvisoriamente terzo posto.
Il Leverkusen (6°, 13 punti), che vede terminare crudelmente la sua serie di 12 successi consecutivi, resta molto ben posizionato per far parte della Top-8, con le due squadre già certe di competere nella fase finale , minimo negli spareggi.
– Alvarez racconta tutto –
L’attesa opposizione stilistica tra l’Atlético di Diego Simeone, altrettanto combattivo e ancora una volta pragmatico nel gioco, e il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, vera e propria macchina da gol, ha dato vita ad un duello aspro, che per lungo tempo somigliò ad un attacco-difesa abbastanza caricaturale. , prima del pareggio nel secondo tempo.
Appesantiti dall’espulsione anticipata del giovane centrocampista spagnolo Pablo Barrios per un violento contrasto sul polpaccio del difensore francese Nordi Mukiele (25esimo), gli uomini di Diego Simeone, hanno dominato in tutti i settori del gioco e hanno messo alle strette la loro parte di terreno nel primo metà, hanno potuto, altrettanto spesso, soffrire per tornare migliori.
Il portiere dell’Atlético Jan Oblak concede il primo gol della partita, segnata dall’attaccante del Leverkusen Piero Hincapie (invisibile nella foto), martedì sera in Champions League.
OSCAR DEL POZO – Afp
Sicuri delle loro qualità tecniche e del loro gioco di possesso palla, i giocatori tedeschi hanno attaccato con meticolosità, fino a sfondare il muro rojiblanca, preservato fino ad ora da un immenso Jan Oblak, autore di due parate decisive (20°, 22°), poco prima dell’intervallo.
Dopo la parata del difensore centrale uruguaiano José Gimenez davanti all’insostenibile Florian Wirtz, il difensore ecuadoriano Piero Hincapie ha aperto le marcature con un colpo di testa su cross del francese Nordi Mukiele (45esimo+1, 1-0).
Con la partita in mano, e forse troppo nella gestione del risultato, i campioni di Germania si sono fatti sorprendere al rientro dagli spogliatoi da un Colchoneros molto più affilato, ridotto addirittura in dieci.
Lanciato in profondità da un pallone di Antoine Griezmann che il colosso tedesco Jonathan Tah ha provato a intercettare, l’argentino Julian Alvarez ha resistito al ritorno di Grimaldo per aggiustare il portiere ceco Matej Kovar da sinistra (53esimo, 1-1) e risvegliare il Metropolitano e il suo pubblico, che aveva bisogno solo di una piccola scintilla per accendersi.
In un finale teso, il Leverkusen, che aveva già ammonito diversi giocatori, finisce per crollare e Hincapie, primo marcatore della partita, viene espulso per un fallo su Giuliano Simeone al limite dell’area (77esimo), lasciando i suoi compagni giocano il quarto d’ora dieci contro dieci.
L’inossidabile Julian Alvarez, di nuovo lì, ben posizionato nella zona della verità, si è staccato e ha mostrato enorme compostezza per segnare una doppietta e offrire la vittoria alla sua squadra al 90′, firmando il suo sesto gol in sette giorni di C1.
Prima di ricevere una meritata ovazione per tutto il suo lavoro.
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