l’essenziale
Yassine El-Azizi, l’autista responsabile della morte dell’agente di polizia Mélanie Lemée, sarà processato davanti alla Corte d’assise del Lot-et-Garonne a giugno.
Il 4 luglio 2020, Mélanie Lemée, una gendarme di 25 anni, è stata uccisa Port-Sainte-Marie investito da un conducente che si è rifiutato di conformarsi. Un dramma che commosse tutta la Francia. Quattro anni dopo, è finalmente prevista l’udienza per il giudizio di Yassine El-Azizi.
L’autista comparirà a giugno davanti alla Corte d’assise del Lot-et-Garonne per violenza intenzionale contro una persona che detiene pubblici poteri, per aver causato la morte senza intenzione di provocarla. Si ricorda che quest’ultimo guidava dopo aver consumato sostanze stupefacenti, senza patente e ad una velocità di 128 km/h anziché 80 km/h.
Rigetto del ricorso in Cassazione formulato dalla difesa
Lo scorso aprile, la qualifica di omicidio è stata definitivamente abbandonata dalla Procura e nell’aprile 2024 il Pubblico Ministero ha riclassificato il caso come omicidio colposo aggravato. La Camera d’inchiesta ha deciso di perseguire Yassine El-Azizi con l’accusa di violenza intenzionale contro una persona che detiene un’autorità pubblica.
Accuse penali contestate dagli avvocati difensori, signori Martial e Casellas. Il 21 giugno, l’avvocato di Yassine El-Azizi ha presentato ricorso contro questa qualificazione. Quest’ultimo voleva che fosse mantenuto il reato di omicidio colposo aggravato, che avrebbe portato ad un processo davanti ad un tribunale penale e non davanti alla Corte d’Assise.
Ma la richiesta è stata respinta mercoledì 25 settembre dalla sezione investigativa della Corte d’appello di Agen, dopodiché venerdì 27 settembre gli avvocati hanno deciso di ricorrere alla Corte Suprema. Ricorso che è stato infine respinto a dicembre.
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