Sempre sorprendente e inquieto, Bertrand Blier non è uomo che si incrosta di un conformismo lucroso. La sua cosa è l’inaspettato; la sua nicchia, lo slittamento artistico. Ai comandi di questi due missili a ricerca, Jean Dujardin e Albert Dupontel, l’iconoclasta Blier ha prodotto una commedia corrosiva tanto sorprendente quanto esplosiva. Il suo film è una favola alcolizzata e ottimista, capace di far ubriacare anche il cancro! Quanto alla sua opera teatrale “Sorry for the carpet…”*, interpretata da Myriam Boyer e Anny Duperey, dimostra che non basta coprire i marciapiedi con morbidi tappeti per far scomparire la miseria e la miseria. Senzatetto… Siamo andati a incontrare l’ultimo dei provocatori.
Partita di Parigi. Perché ci sono voluti sei anni per realizzare un nuovo film?
Bertrand Blier. Ho passato un brutto periodo, come capita a tutti i registi. Ci sono alti e bassi. Lo sai, noi cineasti siamo come i commercianti! Se avessi avuto il coraggio di lasciare il cinema, avrei potuto scrivere tre o quattro opere teatrali. Beh, ne ho uno che viene giocato all’inizio dell’anno scolastico, non è poi così male. Per quanto riguarda il mio film “The Sound of Icicles”, possiamo dire che è stato difficile da finanziare. Bisogna ammettere che l’argomento è un po’ preoccupante…
Leggi anche Il regista Bertrand Blier è morto all’età di 85 anni
Anche un regista affermato, come te, ha difficoltà a trovare produttori?
Dopo il successo di “Valseuses”, io…
Maggiori informazioni su ParisMatch
Belgio