RDC: “Ora tutti sono convinti dell’innocenza di Jean-Jacques Wondo”
Due giorni dopo, Jean-Jacques Wondo, esperto in questioni militari, rientrato nella RDC per una missione presso i servizi segreti (ANR) è stato ascoltato dai suoi superiori, in seguito alla diffusione di una foto, vecchia di diversi anni, esposta a Bruxelles, in compagnia di Christian Malanga.
Quarantotto anni dopo, mentre stava per prendere un volo per il Belgio dove avrebbe dovuto dare lezioni alla Scuola Militare Reale, Jean-Jacques Wondo fu arrestato e trasferito nel carcere di Ndolo, un istituto posto sotto la supervisione della Demiap, l’esercito congolese. servizio di intelligence guidato dal generale Christian Ndaywell, un altro cittadino belga contro il quale sono state presentate diverse denunce a Bruxelles, in particolare per crimini contro l’umanità nel contesto dell’assassinio dell’oppositore Cherub Okende, il 13 luglio 2023.
Condanna a morte
Processato in primo grado, con una quarantina di altri imputati per la loro partecipazione al tentato colpo di stato, Jean-Jacques Wondo è stato condannato a morte.
RDC: Le prove nascoste nel dossier Jean-Jacques Wondo
In appello, il suo avvocato, il signor Carlos Ngwapitshi, ha smontato uno ad uno gli elementi contro Jean-Jacques Wondo. Egli ha evidenziato le carenze dell’accusa ritrovando in particolare il principale testimone che, secondo l’accusa, era scomparso mentre era detenuto nella prigione centrale di Kinshasa. Un arresto effettuato dai servizi che hanno preparato il caso contro Wondo. Questo testimone è riuscito a decostruire il racconto dell’accusa, scagionando punto per punto Jean-Jacques Wondo. “Questo processo è innanzitutto una questione politica. Il mio cliente è ostaggio del potere congolese”martellami scoiattolo.
Mobilitazione europea
“Non abbiamo garanzie ma non capiremmo se Jean-Jacques non venisse esonerato”continua Joël Kandolo, suo cognato, portavoce della famiglia. “L’avvocato ha chiaramente dimostrato che Jean-Jacques non aveva alcun legame con ciò di cui è accusato. Le autorità belghe si sono mobilitate e, questo mercoledì, tocca al Parlamento europeo farsi carico del suo dossier. Il voto è previsto giovedì, il giorno prima della pronuncia. Le istituzioni congolesi correranno il rischio di subire sanzioni europee? Il presidente Tshisekedi non ha motivo di insistere su una questione per la quale non vale la pena, Jean-Jacques non rappresenta alcun rischio per il suo regime”.
RDC: La pena di morte, la minaccia di facilitare il passaggio forzato del cambiamento costituzionale
La mobilitazione, che si è concretizzata anche in una petizione lanciata in Belgio da amici e colleghi, evidenzia anche il preoccupante stato di salute del detenuto. “È iperteso, ha forti attacchi di febbre e tossisce sempre sangue”conferma il sig. Una candela. “La scorsa settimana l’ambasciata belga a Kinshasa ha chiesto al direttore del carcere che Jean-Jacques potesse consultare un medico. Ci è stato rifiutato con il pretesto che era necessario l’accordo del ministro della Difesa. Siamo molto preoccupati e impazienti che questa dura prova finisca”.