L’arrivo al potere di Donald Trump divide i cittadini ucraini e russi. Mentre alcuni temono un cambiamento nel sostegno all’Ucraina, altri sperano in una rapida risoluzione del conflitto. Ma su una cosa tutti sono d’accordo: regna l’incertezza e il futuro appare imprevedibile…
L’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti ha suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione ucraina e quella russa. Mentre il conflitto tra i due paesi infuria dal 2022, l’avvento al potere di questo uomo d’affari imprevedibile e controverso suscita tante speranze quanto timori sul futuro della regione.
Tra diffidenza e aspettative, i civili divisi
A Kiev, la capitale ucraina martoriata da mesi di aspri combattimenti, le opinioni divergono sulle reali intenzioni di Donald Trump. Mykhaïlo Pichtoï, pensionato di 78 anni, vede in lui un negoziatore capace di imporre un ultimatum a Mosca a causa del suo temperamento “impulsivo” e della sua avversione alla sconfitta. Spera di porre fine all’occupazione della Crimea e di tornare nella sua terra natale da cui è stato espulso nel 2014.
Altri, come Ioulia, imprenditrice 35enne, aspirano soprattutto alla fine delle ostilità che stanno decimando la popolazione ed esaurendo le risorse del Paese. “Questa situazione deve finire, altrimenti cesseremo di esistere”, insiste, pronta a fare qualsiasi concessione pur di ottenere la pace.
Mosca oscilla tra sfiducia e aspettativa
Anche da parte russa è tempo di aspettare e vedere. Se alcuni, come Irina Kharitonova, professoressa di musica in lutto per la perdita di una persona cara, sperano in un gesto di buona volontà da parte di Trump nei confronti della Russia, molti restano in guardia. La retorica anti-russa del miliardario durante la sua campagna elettorale e la sua reputazione di “imperialista” pronto a “vivere delle risorse di altri paesi” alimentano la sfiducia.
Fan delle teorie del complotto, Dmitri, manager 45enne, arriva al punto di supporre l’esistenza di un misterioso sponsor che tira le fila sia di Trump che del suo predecessore Biden. Secondo lui ci si dovrebbe quindi aspettare una continuità della politica americana.
Un futuro incerto, legato alle decisioni di Trump
A Kiev Inna, 32 anni, mette in dubbio le reali intenzioni del nuovo presidente americano. Negozierà a favore dell’Ucraina o servirà principalmente gli interessi di Washington? Vivendo sotto la minaccia permanente dei droni russi, teme una riduzione degli aiuti militari cruciali forniti finora dagli Stati Uniti.
Mykyta, un giovane di 23 anni inizialmente sedotto dalla candidatura Trump, ammette oggi la sua incapacità di prevedere le azioni del leader. “È un pazzo, quindi tutto è possibile”, riassume, diviso tra fascinazione e preoccupazione.
La forza come unica bussola
Nel cuore di Mosca, Mikhail Korjikov, pensionato di 79 anni, fa la sua analisi fatalistica della situazione. Per lui, solo la forza detta la sua legge nel mondo di oggi:
Viviamo in un’epoca in cui la forza decide tutto. Se hai la forza, che tu abbia ragione o torto, decidi e agisci come desideri.
Una visione cinica che la dice lunga sulla disillusione di un popolo stretto tra potenze rivali, sballottato secondo decisioni sulle quali non ha alcun controllo. Di fronte all’imprevedibilità di Donald Trump, ucraini e russi oscillano tra la speranza di una svolta e il timore di un’escalation incontrollabile. La storia ora viene scritta a Washington, ignorando le aspirazioni e le sofferenze dei civili.