Dal Vaticano, papa Francesco non vede affatto di buon occhio la politica che verrà messa in atto a partire da questo lunedì negli Stati Uniti con l’insediamento di Donald Trump. Il sovrano Pontefice ha quindi stimato domenica che il piano di espulsione su larga scala dei migranti privi di documenti promesso dal presidente americano eletto sarebbe “una calamità”.
“Se fosse vero, sarebbe una calamità, perché farebbe pagare dei poveri disgraziati che non hanno nulla”, ha detto il Papa in un’intervista alla televisione italiana.
Una “follia”, secondo il Papa
Donald Trump, che inizierà il suo secondo mandato, si è impegnato ad adottare una posizione senza compromessi nei confronti dei circa undici milioni di immigrati privi di documenti che si trovano negli Stati Uniti. Ha promesso di portare a termine “la più grande operazione di deportazione nella storia americana”, anche se qualsiasi programma di deportazione deve affrontare possibili sfide legali e il potenziale rifiuto di alcuni paesi di accettare i deportati.
Papa Francesco, che ha ricevuto Donald Trump in Vaticano durante il suo primo mandato nel 2017 per un’intervista di mezz’ora, lo ha già criticato per le sue posizioni anti-migranti. Nel febbraio 2016 aveva affermato: “Chi vuole solo costruire muri e non ponti non è cristiano”. L’anno scorso ha fatto un raro intervento nella campagna elettorale statunitense definendo “follia” l’atteggiamento anti-migranti e criticando le figure cattoliche statunitensi di destra per le loro posizioni eccessivamente conservatrici.
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Donald Trump ha anche promesso di porre fine alla cittadinanza per diritto di nascita, che ha definito “ridicola” nonostante sia garantita dalla Costituzione.
