Ogni domenica alle 19, una messa unica riunisce in media 150 fedeli a Saint-Ignace, la chiesa dei gesuiti a Parigi. Rivolta ai giovani dai 18 ai 35 anni, la “messa che si prende il suo tempo” (MT per gli abituali) dura un’ora e mezza invece della consueta ora. Creata nell’ottobre 1999, la MT è stata emulata a Tolosa, Bordeaux, Lille…
Dopo la lettura del Vangelo, al posto dell’omelia, viene osservato un silenzio di venti minuti da parte dei giovani, che si disperdono in tutta la chiesa per meditare il testo del giorno. Seguono cinque minuti di discussione in piccoli gruppi di due o tre, e la celebrazione riprende il suo corso con la preghiera universale, scritta e letta al microfono da alcuni partecipanti. Durante la preparazione dell’Eucaristia tutti si radunano attorno all’altare, posto al centro della navata. Un provvedimento amichevole “che cambia tutto”, secondo un partecipante. Per non parlare della qualità del “team musicale”, di cui Blandine fa parte: i cantanti sono accompagnati da due chitarristi, un pianista, un violinista, un bassista…
Meditare sulle Scritture
«È una messa del tutto classica, salvo che intorno al Vangelo c’è una lunga pausa, riservata alla preghiera. Quest’ultimo è preceduto da un insegnamento sul testo del giorno, diverso da un’omelia”, spiega padre Thierry Anne, gesuita. «Papa Francesco vorrebbe questa Messa perché ci invita costantemente a meditare le Scritture», sottolinea. Coordinatore di questo servizio che termina sempre con un drink, Paul Rousselot, studente di teologia presso la facoltà di Loyola Paris – l’università dei Gesuiti installata nell’edificio attiguo -, osserva: “Il formato del MT è un adattamento dei vespri proposto dal Cardinale Martini, sabato pomeriggio a Milano. La sua vocazione è garantire una transizione tra la fede ricevuta dai genitori e una fede vissuta personalmente. »
Dottoranda in fisico-chimica presso l’Università di Paris-Saclay (Essonne), Blandine partecipa ogni due o tre settimane. “Scegliamo le canzoni. Poiché anch’io faccio parte dell’équipe Parola, a volte leggo i testi in ambone e preparo le preghiere universali”, spiega. E aggiungeva: «So che a Saint-Ignace avrò venti minuti da dedicare personalmente al Signore. E’ come un appuntamento. Ho bisogno di questo tempo per ricaricare le batterie”. L’avvocato Gabrielle, 24 anni, conclude: “MT centra la liturgia sull’essenziale. Ci dà il tempo di farlo mentre a Parigi viviamo a cento all’ora. »