In un contesto di fenomeni meteorologici estremi in aumento, tra alluvioni e caldo estremo, il comune romano ha adottato, la settimana scorsa, un piano di adattamento della città. Roma diventa così la prima città italiana ad adottare un progetto completo di resilienza di fronte ai cambiamenti climatici. Questa decisione fa seguito alla proposta, nel gennaio 2024, da parte di un collettivo di scienziati, di una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici (“Strategica di Adattamento Climatico”). Dopo un anno di trattative ed emendamenti, il testo di 368 pagine è stato finalmente adottato.
Una strategia globale di fronte alle grandi sfide
Il primo rapporto ricorda che quasi 400mila persone vivono in una zona a rischio idrogeologico della capitale, mentre il 9% della popolazione risiede in un quartiere ritenuto a rischio in caso di ondata di caldo. La strategia appena adottata prevede di fornire una risposta che mira ad essere globale. In particolare vengono individuati quattro grandi pericoli: episodi di piogge intense e inondazioni, difficoltà legate all’approvvigionamento idrico in caso di siccità, inidoneità dei quartieri romani a episodi di alte temperature e erosione delle coste a seguito di eventi meteorologici estremi. In risposta sono state indicate cinque categorie di obiettivi: la riduzione dei rischi per la sicurezza e la salute delle persone, la necessità di ridefinire il rapporto della città con l’acqua e il mare, la riduzione del calore nelle diverse zone della città a favore di una migliore vivibilità, l’individuazione e la concentrazione sui quartieri più vulnerabili, infine, la costruzione di un’economia resiliente.
Di fronte all’allarmanza della situazione, l’architetto ed ecologista Edoardo Zanchini, citato in un articolo del National Geographic, vuole essere rassicurante: “Se adottiamo un approccio pragmatico, ci sono molte cose che possiamo fare, a partire dal riparare il nostro sistema idrico che perde e piantare grandi alberi nelle aree più cementificate per fornire un sollievo immediato alle persone che vivono lì”.ha detto.
Le migliori città in Italia in cui vivere e viaggiare per il clima
Una situazione preoccupante da diversi anni
Tra frequenti inondazioni ed episodi di caldo estremo, la capitale italiana soffre del cambiamento climatico e della sua inadeguatezza ad esso. Tuttavia, gli ultimi progetti di sviluppo della città non sembrano aver tenuto sufficientemente conto di questo aspetto. Negli ultimi vent’anni, a Roma, il CMCC (Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici) ha rilevato un aumento delle temperature medie di 3,6 gradi centigradi rispetto al periodo dal 1971 al 2000. Si valuta inoltre, un aumento del calore del 22% -decessi correlati tra le persone di età superiore ai 50 anni.
Al di là del riscaldamento globale, ad oggi la sfida più grande per la città è la questione dell’acqua. Nel giugno 2023, il National Geographic titolava: “La domanda non è se un giorno la città sarà preda di un’alluvione devastante… ma quando”. Infatti, essendo il 90% dei suoli romani impermeabili, l’acqua non può defluire. Una piena del Tevere su larga scala sarebbe, da questo punto di vista, devastante. A ciò si aggiunge la questione del sistema fognario, inefficiente in diversi quartieri, e quella della difficoltà di amministrare una città la cui superficie è dodici volte quella di Parigi. Gli esperti concordano nel ritenere che il punto di rottura delle sponde del fiume si trovi a nord della città, presso Ponte Milvio, dove le truppe di Costantino I sconfissero Massenzio nel 312 d.C., facendo di Costantino I l’unico sovrano dell’Impero Romano. Se il fiume dovesse straripare in questo punto, l’acqua scorrerebbe dolcemente verso il centro storico della città.
Sebbene il problema sia significativo, non è nuovo. Secondo gli esperti il sistema di bilanciamento idraulico romano non è adatto al clima postindustriale. Così, già nel dicembre del 1870, quando la città fu presa dalle truppe italiane, Roma aveva vissuto un drammatico episodio di alluvione. Sebbene successivamente abbandonato, fu poi ideato da Garibaldi un progetto per deviare le acque del Tevere al fine di proteggere in modo sostenibile la città e i suoi abitanti. Con il proliferare di progetti interrotti o incompleti, la Città Eterna non può più ignorare le sfide che si trova ad affrontare.