Sabato 18 gennaio alle 21:05 va in onda TFX Cronache criminali. Un programma che ritornerà sul caso Bruno Laffilay, dal nome dell’assassino quasi sfuggito alla giustizia.
Questo sabato, TFX consegnerà una nuova versione del suo spettacolo Cronache criminali. Un numero speciale, incentrato su un caso senza eguali, quello dell’omicidio di Harmonie Marin. Una donna uccisa dal suo compagno, Bruno Laffilay. Un uomo che inizialmente vedeva chiusa questa indagine. È grazie alla mobilitazione della famiglia della vittima che il caso non è stato dimenticato.
Bruno Laffilay: un assassino tradito dagli SMS
Il 19 giugno 2013, Harmonie Marin è stata trovata senza vita nella sua casa di Fécamp dal suo compagno, Bruno Laffilay. Almeno questa è la versione che fornisce alla polizia. Investigatori ai quali parla di un suicidio, un’impiccagione all’estremità di un filo, al piano alto della sua abitazione. Nonostante la scarsa robustezza di questo filo destinato a stendere la biancheria, la sua tesi viene accettata dall’autopsia del medico e quindi dalla polizia. Altro elemento di disturbo, nel panico, il compagno non ha menzionato una sedia o uno sgabello che hanno permesso ad Harmonie Marin di cadere nel vuoto. Le indagini saranno ancora chiuse, ma i genitori della vittima faranno di tutto affinché il caso non sia chiuso del tutto.
Bruno Laffilay condannato grazie alla lite dei genitori della vittima, Harmonie Marin
Diversi SMS di Bruno Laffilay verranno così portati alla luce dalla madre di Harmonie Matin. Messaggi veementi, minacce, su una separazione e sul futuro della loro casa a Fécamp. Sentito di nuovo, finalmente crollerà e parlerà di a “mossa pazzesca” per discutere dell’omicidio del suo partner. Una tesi sostenuta durante il processo del settembre 2017. Guillaume Routel, avvocato della famiglia Marin, farà valere la premeditazione, come si legge in questa dichiarazione trascritta da Francia Blu : “È stato un omicidio organizzato, un omicidio a sangue freddo. (…) Eri un tiranno domestico”. Muratore divenuto volontario di primo soccorso della Croce Rossa, venne presentato anche dai parenti come un manipolatore, un uomo “dipendente dalle donne” considerare la menzogna come una via d’uscita. Prima di essere condannato a 25 anni di carcere dalla corte d’assise della Senna Marittima, Bruno Lafillay ha cercato di spiegarsi ai genitori di Harmonie Marin: “Mi pento di tutto quello che è successo, ma so di non avere il diritto di chiederti perdono.”