Da diverse settimane Koné è colpita da ripetuti incendi che si rivelano intenzionali. La polizia ha rintracciato un giovane di età inferiore ai diciotto anni che ha ammesso di aver partecipato a diversi incendi avvenuti nel complesso residenziale Bellevue. Compreso quello che ha distrutto un’abitazione nella notte tra il 23 e il 24 dicembre.
Vampate di calore e sudori freddi. A Koné, da tre mesi, gli abitanti del complesso residenziale Bellevue vivono un lungo incubo. Le fiamme hanno devastato più volte il loro quartiere. Fuochi che non dovevano nulla al caso.
Nella notte tra il 23 e il 24 dicembre uno di loro distrusse una casa, senza provocare vittime. I gendarmi di Koné hanno subito concluso che l’incendio era intenzionale. Il 2 gennaio bruciò di nuovo, tra i cespugli vicino al complesso residenziale. Ingenti risorse vengono stanziate per porre fine al disastro ma anche per ricercare l’incendiario. Quel giorno, di sera presto, una casa venne incendiata deliberatamente.
La gendarmeria spiega che da quel momento la compagnia di Koné ha monitorato attentamente la zona, con l’ausilio di servizi specializzati, e ha svolto importanti indagini. L’11 gennaio sono stati arrestati due minorenni.
In custodia di polizia, dicono i gendarmi, uno di loro ha ammesso di aver partecipato ai sei incendi commessi tra il 30 ottobre 2024 e il 9 gennaio 2025, che hanno causato un regno di terrore in questo quartiere. Non è tutto: il collegamento è stato stabilito con un altro devastante incendio, scoppiato il 17 ottobre nei pressi dell’aerodromo di Koné.
Il giovane è stato presentato davanti al pubblico ministero e al giudice dei minorenni. Il suo processo è previsto per il 7 maggio. Nel frattempo è stato rinchiuso in una casa a Nouméa e gli è vietato presentarsi a Koné. L’altro minorenne arrestato è stato scagionato.
Belgio