In “La Quarta Parete”, Laurent Lafitte interpreta un regista nel mezzo della guerra in Libano nel 1982

In “La Quarta Parete”, Laurent Lafitte interpreta un regista nel mezzo della guerra in Libano nel 1982
In “La Quarta Parete”, Laurent Lafitte interpreta un regista nel mezzo della guerra in Libano nel 1982
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Georges (Laurent Lafitte) in “La quarta parete”, di David Oelhoffen. IL PATTO

L’OPINIONE DEL “MONDO” – PERCHÉ NO

Non stavamo sognando, quest’uomo con lo sguardo da avventuriero, la pelle ramata e un piccolo orecchino, è infatti Laurent Lafitte. Scopriamo così l’attore francese in La quarta paretedi David Oelhoffen, dove interpreta Georges, un regista arrivato a Beirut in piena guerra del Libano, nel 1982, con l’intenzione di dirigere Antigone (1944), di Jean Anouilh.

A quel tempo, il pezzo simboleggiava la resistenza agli occupanti tedeschi. Qui, l’opera vuole essere un’utopia restaurativa: Georges vuole portare in scena uomini e donne provenienti da diversi schieramenti politici e religiosi (palestinesi, ebrei, drusi, ecc.), che sul campo si dilaniano e si combattono. uccisione. Arriva in breve tempo per sostituire un vecchio amico sofferente, che ha avviato il progetto e gli ha passato il testimone.

L’arte come utopia

Quest’uomo di teatro si presenta con tutta la sua generosità e goffaggine, che Laffite, ex abitante della Comédie-Française, riesce ad esprimere con una certa finezza, non priva di ironia. Soprattutto quando la sua guida (Simon Abkarian) gli insegna come utilizzare i suoi diversi pass, per scegliere quello giusto, a seconda delle comunità che controllano i quartieri della città devastata.

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Francia

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