La crisi tra Francia e Algeria sbarca nel Parlamento francese. Si autoinvita al dibattito sulla politica generale del governo di François Bayrou. La sinistra ha espresso una voce molto diversa dalla retorica guerrafondaia dell’estrema destra e dell’estrema destra.
La tensione tra Parigi e Algeri è arrivata al culmine con la vicenda degli influencer algerini arrestati in Francia per “inviti alla violenza”.
Giovedì 9 gennaio uno degli influencer è stato espulso dalla Francia e l’Algeria si è rifiutata di accoglierlo. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha poi accusato l’Algeria di voler umiliare la Francia.
Retailleau è noto per la sua linea dura contro l’immigrazione e per le sue rumorose dichiarazioni contro l’Algeria, iniziate ben prima dell’attuale crisi. Ciò indica la volontà del ministro degli Interni francese di prendere di mira sistematicamente l’Algeria.
Nel suo intervento al dibattito sulla politica generale del governo, martedì 14 gennaio, la leader del gruppo parlamentare della France Insoumise (LFI, a sinistra) all’Assemblea nazionale, Mathilde Panot, ha parlato dell’attuale crisi con l’Algeria e ha sottolineato il ruolo dannoso di Bruno Retailleau nel deterioramento delle relazioni tra i due paesi.
“Il vostro ministro degli Interni si è distinto per le sue dichiarazioni razziste descrivendo alcuni dei nostri concittadini come francesi”, ha sottolineato per primo il parlamentare al primo ministro François Bayrou.
“Finge di essere un diplomatico con l’Algeria ma in fondo è solo un povero agitatore. Chi pensa di essere Bruno Retailleau? », ha gridato Mathilde Panot, suscitando gli applausi degli eletti del suo campo.
Francia: l’Algeria menzionata nei dibattiti sulla politica generale del governo
Accusa il ministro dell’Interno di “voler creare una tensione insopportabile per milioni di francesi che vivono un rapporto diretto di affetto e di rispettosa fraternità con il popolo algerino”.
La deputata menzionerà ancora l’Algeria quando denuncerà gli omaggi resi a Jean-Marie Le Pen, fondatore del Fronte Nazionale, recentemente scomparso.
“I nostri concittadini ricordano che Jean-Marie Le Pen ha fondato il suo partito con ex Waffen-SS, che ha più volte descritto la Shoah come un dettaglio della storia e che ha torturato in Algeria”, ha detto.
La posizione della sinistra nei confronti dell’Algeria contrasta con quella dell’estrema destra e dell’estrema destra che spingono per una rottura.
In un comunicato stampa diffuso lunedì 13 gennaio, il gruppo parlamentare LFI ha accusato alcuni ministri e funzionari del campo presidenziale di lavorare per «creare un’escalation di aggressività irresponsabile contro l’Algeria» e di adottare «un’assurda logica di vendetta» utilizzando «totalmente vocabolario bellicoso inaccettabile”.
“Questo tono è insopportabile per milioni di francesi intimamente legati alla felicità comune dei nostri due popoli”, ha denunciato il partito della sinistra.
Il ministro degli Interni francese è citato per nome come uno dei responsabili di questa escalation.
“Il modo in cui Bruno Retailleau si è distinto fin dal suo ingresso al governo per i suoi attacchi contro lo stato di diritto e per riabilitare la colonizzazione, sostiene l’escalation e i tentativi di forzare lo scontro è altrettanto abietto e irresponsabile”, ha accusato il gruppo LFI.