Al Festival del Flamenco, Israel Galván fa rivivere un’epoca d’oro che non ha perso nulla della sua freschezza

Al Festival del Flamenco, Israel Galván fa rivivere un’epoca d’oro che non ha perso nulla della sua freschezza
Al Festival del Flamenco, Israel Galván fa rivivere un’epoca d’oro che non ha perso nulla della sua freschezza
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Questo martedì sera al teatro di Nîmes, Israel Galván ha riproposto, 20 anni dopo la sua creazione, “La Edad de oro”, un pezzo leggendario del repertorio contemporaneo.

20 anni fa nasceva Israel Galván L’età dell’oro. Ormai sulla cinquantina, il ballerino ha ripreso il suo spettacolo questo martedì al teatro di Nîmes in occasione del 35° Festival del Flamenco. E il pezzo, divenuto leggendario, non ha perso nulla della sua freschezza.

L’età dell’oroè l’epoca d’oro, quella dell’inizio del XX secolo, per cantanti e ballerini. Israel Galván reinterpreta molto liberamente questa eredità, lo spirito di questi tempi, con una leggerezza e una gioia immediatamente comunicative. Accompagnato da María Marín alla voce e Rafael Rodríguez alla chitarra, offre una nuova grammatica non appena sale sul palco. In un costume né maschile né veramente femminile, Israel Galván, con un fiore tra i capelli, mescola repertori, confonde confini e convenzioni.

Una nuova età dell’oro

Nel suo flamenco si intersecano e si intrecciano una moltitudine di influenze, ma non è solo intellettuale, è gioioso, giocoso, semplicemente libero. Alcuni gesti sono femminili, altri provengono dalle posture dell’infanzia, dalla creazione contemporanea, dalla danza classica, dal ballo liscio, persino dalla strada. Ritroviamo la sua geometria singolare e le curve antiche, la sensualità, il divertimento, le rotture improvvise. Israel Galván è irriverente, ma mai provocatorio, è del suo tempo, sa da dove viene, sa dove sta andando. Per due decenni ha portato un respiro devastante al flamenco e questo ritorno alle sue radici è una gioia condivisa dagli artisti e dal pubblico che gli ha riservato una standing ovation.

L’età dell’oro da cui trae ispirazione, nessuno l’ha più sperimentato tranne forse qualche centenario andaluso nella loro tenera età… Ma lo sanno anche i contemporanei di Israel Galan, che hanno attraversato anche loro una nuova età dell’oro grazie a lui.

Il Festival del Flamenco continua questo mercoledì 15 gennaio alle 18 con lo spettacolo del pubblico giovane Solea, la mia vicina di Maria Pérez al teatro Christian-Liger e alle 20 al teatro Bernadette-Lafont con Matarife/Paradiso di Andrés Marín e Ana Morales per una rilettura flamenca del Divina Commedia di Dante.

Belgio

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