Video. In “Babygirl”, Nicole Kidman, donna imperiale, potente e donna-oggetto

Video. In “Babygirl”, Nicole Kidman, donna imperiale, potente e donna-oggetto
Video. In “Babygirl”, Nicole Kidman, donna imperiale, potente e donna-oggetto
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La regista olandese Halina Reijn, 49 anni, è quasi sconosciuta in Francia. I suoi primi due lungometraggi non sono usciti sui nostri schermi. Siamo ancora più colpiti dal suo nuovo film “Babygirl”, dall’eleganza della messa in scena, ma ancor più dall’audacia della sua esplorazione del desiderio.

Il regista si avventura in un campo minato nella nostra epoca cauta, persino puritana. Descrive una donna a cui piace sottomettersi sessualmente, al punto da trovare piacere in una forma di umiliazione. Non molto #MeToo… Una versione del 2025 di Séverine, l’eroina di “Belle de jour”, che cercava il “brivido del degrado”, scriveva Joseph Kessel.

Romy, questo il suo nome, è anche molto preparata professionalmente. Gestisce un grande gruppo americano. In breve, socialmente dominante, sessualmente dominato. Questa è la sua scelta, anche se è più un impulso, una fantasia sepolta.

Rapporti di dominio

Romy è Nicole Kidman, al top del suo gioco. Non è una sorpresa, perché come Isabelle Huppert, l’attrice di “Eyes wide shut” o “Dogville”, eccelle nei ruoli di donne mosse da un fuoco interiore segreto, abrasivo e tormentato. Geniale, Romy è vista dai media come un modello di successo femminile. Ha costruito la sua vita attorno ad alcuni fondamentali: performance, compostezza, distacco. Con il marito Jacob (Antonio Banderas) e i loro figli, forma una famiglia ideale, prominente tra le élite liberali della costa orientale americana.

Romy fa attenzione scrupolosamente a non invecchiare, con grandi dosi di botox. Peccato se la figlia lo incolpa per la sua “faccia da pesce morto”. Ricordiamo che nel 2024-2025, dopo Demi Moore in “The Substance”, due superstar hanno deciso di recitare sullo schermo, senza tabù, con la propria reputazione di fan della chirurgia estetica.

Halina Reijn accede a cinquanta sfumature di verità in questo magistrale thriller erotico

Rapporto al limite

Un giorno, uno stagista magnetico, Samuel (Harris Dickinson), arriva nella sua squadra. Tra loro inizia una torrida relazione, dai toni sadomasochistici, altamente confidenziale. Romy potrebbe perdere tutto se, figuratevi lo scandalo, i media venissero a sapere che frequenta una stagista. O, peggio, se fosse stata accusata da lui di molestie…

In questo rapporto al limite, chi detiene il potere? Samuel, chi la domina sessualmente? Romy, chi stabilisce le regole del gioco? Samuele, chi potrà farla “cadere”? Romy, chi può licenziarlo dall’oggi al domani? Le relazioni di dominio continuano ad essere riconfigurate. Halina Reijn li svela con abilità. Filma questa passione ardente in un ambiente, al contrario, ghiacciato. Un mondo newyorkese chic e disincarnato, vetrificato nella sua ossessione per l’apparenza, per la perfezione.

La dipendenza fisica che lega Romy e Samuel, a priori puramente sessuale, non esclude la tenerezza, un attaccamento sincero. Non è qualcosa che vedi spesso al cinema. Halina Reijn accede, in questo magistrale thriller erotico, a cinquanta sfumature di verità.

“Babygirl”, di Halina Reijn. Con Nicole Kidman, Harris Dickinson. Durata: 1 ora e 48 minuti. Nelle sale questo mercoledì, 15 gennaio.

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