Da diversi giorni circolano voci sulla rivendita delle attività americane di TikTok a Elon Musk, mentre la piattaforma rischia di essere bandita dagli Stati Uniti. Un portavoce dell’applicazione cinese ha risposto alle voci.
Martedì TikTok ha definito “pura finzione” l’informazione secondo la quale le autorità cinesi valuterebbero la possibilità di un’acquisizione da parte di Elon Musk delle sue attività americane se la popolare piattaforma fosse bandita negli Stati Uniti entro la fine della settimana.
“Gli alti funzionari cinesi avevano già iniziato a discutere i piani di emergenza per TikTok come parte di un’ampia discussione su come lavorare con l’amministrazione di Donald Trump, una delle quali coinvolge Musk“, hanno detto lunedì a Bloomberg fonti riservate.
“Non ci si può aspettare che commentiamo pura finzione“, ha detto martedì all’AFP un portavoce di TikTok. “Secondo uno scenario previsto dal governo cinese, X (…) prenderebbe il controllo dell’americana TikTok e gestirebbe insieme le due società“, ha precisato Bloomberg, stimando il valore delle operazioni di TikTok negli Stati Uniti tra i 40 e i 50 miliardi di dollari.
L’articolo rilevava, tuttavia, che le deliberazioni erano “preliminari“.
Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno approvato una legge che impone al colosso cinese dell’intrattenimento ByteDance di vendere TikTok entro il 19 gennaio 2025, pena il divieto nel paese in cui l’applicazione ha 170 milioni di utenti.
Il caso è arrivato alla Corte Suprema americana, che venerdì ha ascoltato le argomentazioni di entrambe le parti: Washington dice di voler prevenire i rischi di spionaggio e manipolazione da parte di Pechino, mentre social network e associazioni accusano la legge di soffocare la libertà di espressione. Una netta maggioranza di giudici era disposta ad autorizzare il divieto. Il governo cinese e ByteDance si sono sempre apertamente opposti alla vendita della parte americana di TikTok.
Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha creato una sorpresa manifestando il suo desiderio di acquistare Twitter all’inizio del 2022. Dopo mesi di colpi di scena e attacchi alla piattaforma, ha finito per acquisirla per 44 miliardi di dollari.
L’uomo più ricco del mondo lo ha poi ribattezzato X e lo ha utilizzato ampiamente per sostenere Donald Trump, oltre ai suoi ingenti contributi finanziari al repubblicano.
Donald Trump, che tra una settimana sarà di nuovo presidente degli Stati Uniti, ha provato a vietare TikTok alla fine del suo primo mandato, nel 2020, anche in nome della sicurezza nazionale. Da allora è tornato alle sue posizioni, sostenendo di avere un “Debole” per l’applicazione e il suo pubblico giovane.
Oltre alle auto elettriche e ai razzi, Elon Musk ha co-fondato altre società, tra cui xAI, la più recente, specializzata in intelligenza artificiale generativa (AI), che richiede montagne di dati freschi: i social network sono ideali per alimentare i modelli di intelligenza artificiale.
L’imprenditore ha acquisito anche responsabilità politiche. Donald Trump gli ha chiesto di guidare una missione di consulenza esterna per realizzare massicci risparmi nei bilanci federali.
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