IONon ci sarà alcuna sospensione della riforma delle pensioni, ha spiegato martedì mattina il primo ministro François Bayrou durante la colazione dei gruppi che costituiscono la sua “base comune” a Matignon, secondo diversi partecipanti.
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Il Partito socialista, attraverso il suo primo segretario Olivier Faure, favorevole al congelamento del testo, ha spiegato questa mattina presto che a Matignon è stata inviata una proposta di compromesso.
Appello alle parti sociali
Nel discorso di politica generale che terrà questo pomeriggio all’Assemblea nazionale, il capo del governo, che non ha fornito ulteriori informazioni durante la colazione, dovrebbe tuttavia chiedere alle parti sociali di accettare l’accordo 2023 riforma delle pensioni (che fissa l’età pensionabile legale a 64 anni). L’idea probabile: trovare strade di miglioramento prima del prossimo settembre, data in cui l’età pensionabile sarà automaticamente innalzata di altri tre mesi, in applicazione della riforma Borne.LEGGI ANCHE Riforma delle pensioni sacrificata sull’altare della politica? Nelle ultime ore diversi leader repubblicani, tra cui Gérard Larcher e Bruno Retailleau, avevano lanciato forti avvertimenti sulla possibile messa in discussione di questa riforma, arrivando addirittura a menzionare un possibile ritiro dei ministri di LR. Laurent Wauquiez, il capo dei deputati repubblicani, ha così giudicato “irresponsabile” la sospensione della riforma delle pensioni richiesta dal PS.
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Risposta
Di fronte al gruppo di 47 deputati della destra repubblicana (ex-LR) riuniti martedì mattina, Laurent Wauquiez si è rallegrato che la sua famiglia politica abbia vinto la causa. “La pressione che abbiamo esercitato ha cambiato la situazione in tre giorni”, si è rallegrato, assicurando che François Bayrou si era impegnato, durante la colazione a Matignon, sui seguenti punti: “nessun aumento delle tasse sulle novità” (implicito, oltre a quelli che erano già previste dal governo Barnier e che potrebbero inserirsi in quello di François Bayrou, attualmente in fase di realizzazione); “nessuna sospensione della riforma pensionistica, spetta alle parti sociali pensare ai cambiamenti, ma cambiamenti finanziati”; e l’introduzione della rappresentanza proporzionale per le elezioni legislative, possibilmente in cambio del ritorno all’accumulo dei mandati.
Tuttavia, il leader dei deputati della Repubblica Democratica del Congo ha ripetuto che le sue truppe non voteranno sistematicamente i testi presentati dal governo. “La nostra scelta è responsabilità, ma ci sono dei limiti”, ha insistito. Se la destra esclude in questa fase qualsiasi votazione su una mozione di censura perché “la destabilizzazione del Paese non è la soluzione”, non esclude, secondo le nostre informazioni, la possibilità di astenersi sui testi di bilancio. “La nostra posizione richiede sostegno, testo per testo. Ciò vale per la legge finanziaria e la legge sul finanziamento della Previdenza sociale” per il 2025, ha concluso Laurent Wauquiez.