OTTAWA | Chrystia Freeland era chiaramente stanca di passare in secondo piano. Dopo aver causato la brutale caduta di Justin Trudeau rassegnando le dimissioni da ministro delle Finanze, ha confermato di voler essere califfo al posto del califfo.
L’annuncio verrà fatto nei prossimi giorni, secondo TVA Nouvelles.
Non è una sorpresa. Conoscevamo le ambizioni di MMe Freeland, un parlamentare del centro di Toronto con buoni contatti nel mondo degli affari.
Se le sue intenzioni venissero confermate, diventerebbe di fatto la candidata principale, almeno dal punto di vista della notorietà pubblica.
Secondo Abacus, più del 45% dei canadesi ritiene di conoscerla bene, rispetto al 18% di Mark Carney e al 18% di Christy Clark, che dovrebbe anche iniziare.
L’ombra di Trudeau
MMe Freeland dovrà fare i conti con l’ombra di Justin Trudeau, che incomberà sulla sua candidatura.
La sua lettera di dimissioni, per quanto clamorosa, dipinge un ritratto troncato della realtà.
MMe Freeland, che è stata molto discreta nell’ultimo mese, ha suggerito che la sua partenza fosse motivata dalle spese frivole del suo capo.
La realtà è molto più complicata, sapendo che MMe Freeland non ha mai, negli ultimi quattro anni, messo un freno alla spesa statale.
È stato al centro dell’attuazione dei generosi programmi sociali e della strategia economica del governo, con i suoi deficit e risultati di crescita contrastanti.
Mark Carney, ex grande capo della Banca del Canada, anch’egli lanciato giovedì, lo rimetterà in difficoltà?
Il fattore Trump
Secondo Radio-Canada, MMe Freeland aspetterebbe di formalizzare il suo interesse per la leadership liberale per avvicinarsi al momento del giuramento di Donald Trump, lunedì prossimo.
Questo sarà il tema della sua campagna: lei contro Trump, nella guerra commerciale che incombe su di noi, con misure di ritorsione, dollaro per dollaro.
MMe Freeland ha l’esperienza necessaria per giocare questa carta, avendo concluso con successo gli accordi di libero scambio con Europa e Stati Uniti.
Anche il posizionamento è intelligente, poiché la prossima campagna elettorale potrebbe concentrarsi sulla questione Trump.
Non sarà però altrettanto facile uscire dall’ombra di Justin Trudeau, che incomberà su di lei per molto tempo.
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