Dopo la vittoria migliorata dell’MHR contro i Lions (28-5) durante la terza giornata del Challenge, questo sabato 11 gennaio al GGL Stadium, Lenni Nouchi, Joan Caudllo e Alexis Bernadet si sono presentati alla stampa.
Lenni Nouchi (capitano dell’MHR): “IL la missione ha successo. Il mister ci ha chiesto di portare a casa la vittoria e noi abbiamo fatto così. Siamo riusciti a ottenere il bonus. CE’ vero che ci abbiamo messo un po’ a prendere la palla e riuscire a mettere insieme i tempi di gioco, perché è comunque una squadra molto compatta, il che ci ha fatto ripiegare parecchie volte. Dovevamo essere in grado di tenere la palla e produrre il gioco che volevamo produrre. Quindi c’è voluto molto tempo per mettere insieme, ma alla fine della partita ha dato i suoi frutti ed è soddisfacente”.
Joan Caudullo (Direttore MHR): “C’è voluto un po’ di tempo, ma il contratto è stato rispettato. La meta respinta del 14-0 ci fa un po’ male la testa. Perché la prova è bella, già. È un po’ un peccato. La cosa interessante è che vediamo l’evoluzione degli aspetti del nostro gioco. Penso che i ragazzi lavorino bene in allenamento e oggi si vede. Continuiamo a mettere pressione sull’avversario. Perché di fronte c’era una grande squadra. E trovo che siamo in grado di costruire un po’ di più le nostre azioni. Giochiamo un po’ più a contatto, cosa che non facevamo a inizio stagione. Ci sono motivi di soddisfazione in questa partita”.
“Ero un po’ esaurito”
Alexis Bernadet (metà del pasticcio MHR): “OSapevamo che era una squadra abbastanza compatta, molto forte nell’1v1. Lo abbiamo visto nel primo tempo, ci siamo scontrati con i muri, è stato un po’ complicato. Ma nel secondo tempo sapevamo ancora come muovere la palla, giocare dopo il contatto. Penso che questo sia ciò che ci ha reso forti in questa partita, tenere viva la palla, a volte un po’ troppo. Ecco perché c’erano molti sprechi. Ma direi che la chiave era muovere la palla, giocare al centro, alzare la palla, fare scaricamenti. Questo è ciò che ci ha fatto vincere oggi. In questa partita c’era molto ritmo, molte palle cadute, sequenze piuttosto lunghe. Ammetto che ero un po’ esaurito. Penso che tutti i giocatori fossero così. Ma per me è quello che mi piace, perché mi piace quando c’è movimento. La sfida, itQuesto è l’obiettivo del club. In passato, dava ancora una carica di fiducia alla squadra quando le cose andavano male tra i primi 14. Lì, se riuscissimo a unire le due competizioni, sarebbe fantastico. Questo è l’obiettivo. Non lo mettiamo da parte”.