L’ex ambasciatore francese in Algeria Xavier Driencourt è tornato sul “durevole e molto forte deterioramento delle relazioni franco-algerine”. Al microfono di Europe 1, nel fine settimana mattutino, spiega quello che ritiene sia stato l’evento che ha trasformato la situazione in una “escalation” di tensioni.
L’osservazione è chiara Xavier Driencourt, ex ambasciatore francese in Algeria: “Ci troviamo in un deterioramento duraturo e molto forte delle relazioni franco-algerine”. E gli esempi di questa tensione, di questa “escalation” tra Parigi e Algeri, sono innumerevoli. L’ultimo dei quali è il rifiuto di quest’ultima di accogliere sul suo territorio un influencer algerino espulso da Parigi quando non c’era “nessun motivo legale” per non accoglierlo, ricorda al microfono diFine settimana mattutino Europa 1 l’ex ambasciatore.
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Riconoscimento della “marocchinità” del Sahara Occidentale
Ma come si è arrivati a questa decisione definita “umiliazione” dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau? Per Xavier Driencourt, “il punto di svolta è stata la lettera del 30 luglio 2024, in cui il Presidente della Repubblica ha riconosciuto la ‘natura marocchina’ del Sahara Occidentale”. È dunque la posizione assunta da Parigi su questa delicatissima questione tra Marocco e Algeria, che avrebbe scatenato le ire di Algeri. “Non c’è più nessun ambasciatore algerino a Parigi dal 30 luglio”, ricorda Xavier Driencourt per sostenere la sua tesi.
E ha aggiunto: “C’è stata poi una sequenza abbastanza lunga di Macron a Rabat [le président y a renouvelé ses propos sur le Sahara occidental, ndlr]il conferimento del Premio Goncourt a Kamel Daoud visto da Algeri come elemento di un complotto antialgerino [l’écrivain étant critique envers le régime, ndlr]e l’arresto di Boualem Sansal.” Senza dimenticare la recente sequenza degli influencer algerini.