Washington (awp/afp) – I prezzi del petrolio sono aumentati venerdì, spinti dall’annuncio di nuove sanzioni adottate da Washington e Londra contro i principali attori del settore petrolifero russo.
Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a marzo, è salito del 3,69% a 79,76 dollari. Stamattina aveva superato gli 80 dollari.
Il suo equivalente americano, un barile di West Texas Intermediate, con consegna a febbraio, è aumentato del 3,58% a 76,57 dollari.
I governi americano e britannico hanno annunciato venerdì nuove sanzioni coordinate contro il settore energetico russo, in particolare contro Gazprom Neft, con l’obiettivo di indebolire “la più grande fonte di finanziamento del Cremlino” per lo sforzo bellico in Ucraina.
Pochi giorni prima dell’insediamento, il 20 gennaio, del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il Dipartimento del Tesoro ha dettagliato una serie di sanzioni rivolte, tra le altre, a due delle principali società russe del settore, Gazprom Neft e Surgutneftegaz.
Londra ha sanzionato anche queste due società, “che da sole producono più di un milione di barili di petrolio al giorno, ovvero un valore di circa 23 miliardi di dollari (22,5 miliardi di euro) all’anno ai prezzi attuali”.
Venerdì Washington ha anche annunciato sanzioni contro quasi 200 petroliere e metaniere che operano dalla Russia e presentate come parte della “flotta fantasma” di Mosca.
“Ciò sta accadendo nello stesso momento in cui i porti cinesi si rifiutano di caricare petroliere del “mercato grigio”, vale a dire navi che potrebbero trasportare petrolio sanzionato dagli Stati Uniti”, commenta Andy Lipow Oil Associates di Lipow.
“Entrambe queste azioni rimuovono il petrolio dal mercato o limitano la capacità del petrolio di raggiungere il mercato, riducendo così l’offerta”, sostiene l’analista.
I prezzi del petrolio sono sostenuti anche dal clima molto freddo negli Stati Uniti, “che potrebbe indurre un certo numero di luoghi a passare alla combustione del petrolio”, aggiunge Lipow.
Il mercato ha assistito questa settimana anche al “settimo calo settimanale consecutivo delle scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti”, commenta John Plassard, analista di Mirabaud, che tende a far salire i prezzi sul mercato.
Nelle ultime settimane, i prezzi dell’oro nero sono aumentati notevolmente e, secondo Bjarne Schieldrop della SEB, “l’attuale forza del petrolio potrebbe non essere solo un fuoco di paglia e potrebbe durare”.
afp/rp