La Norvegia ha annunciato venerdì 10 gennaio di voler ripristinare l’obbligo di costruire rifugi antiaerei nei nuovi edifici, adducendo il rischio di guerra, riferisce Le Figaro. Negli ultimi anni, infatti, la stampa norvegese ha rivelato che interessi stranieri, in particolare russi, avevano acquisito terreni vicino a basi militari e installazioni sensibili.
Questi rifugi antiaerei sarebbero una misura tra cento altre, proposte durante la presentazione di un Libro bianco che mira a preparare meglio il Paese a un’eventuale crisi. Infatti, il primo ministro Jonas Gahr Støre e il ministro della Giustizia norvegese, Emilie Enger Mehl, responsabile anche delle situazioni di emergenza, hanno dichiarato che è necessario “prepararci a gestire crisi e guerre”ritenendo che il conflitto in Ucraina avesse dimostrato la necessità di dotare grandi edifici di rifugi antiaerei. Secondo il Libro bianco, oggi la Norvegia dispone di rifugi in grado di accogliere circa il 45% della popolazione, rispetto al 90% della Finlandia, all’80% della Danimarca e al 70% della Svezia. Tra le altre misure previste, il governo vorrebbe anche prendere in considerazione un coordinamento pubblico-privato più efficace in ambito cyber o addirittura sviluppare una strategia contro la disinformazione. Vuole anche aumentare il numero delle persone che possono essere mobilitate all’interno della Protezione Civile da 8.000 a 12.000.
Il resto dopo questo annuncio
Misure preventive
Il documento non mira solo ad anticipare i rischi di guerra, ma anche quelli di sabotaggio, di operazioni ibride, di attacchi informatici o di pandemie e disastri naturali. Ma il ministro della Giustizia, Emilie Enger Støre, vuole comunque essere rassicurante. Se secondo lei la situazione geopolitica lo è “più teso”lei lo ricorda “non vediamo alcuna minaccia militare imminente diretta contro il territorio norvegese”.