Due giorni dopo l’identificazione del corpo dell’ostaggio israeliano Youssef al-Zayadna, venerdì 10 gennaio l’esercito israeliano ha identificato anche i resti di suo figlio Hamza al-Zayadna. Entrambi erano tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre.
Il corpo di un ostaggio israeliano trattenuto nella Striscia di Gaza e il cui corpo è stato riportato in Israele, è stato identificato pochi giorni dopo il suo rimpatrio, ha annunciato l’esercito venerdì 10 gennaio in un comunicato stampa.
“A seguito della conclusione del processo di revisione da parte dell’Istituto nazionale di medicina legale e della polizia israeliana, questa mattina (venerdì) funzionari dell’esercito hanno informato la famiglia” Zayadna che il loro figlio Hamza, tenuto in ostaggio nella Striscia di Gaza, “era ucciso in prigionia da Hamas”, si legge nel testo.
Mercoledì l’esercito israeliano ha annunciato che il corpo dell’ostaggio Youssef al-Zayadna, padre di Hamza, anch’egli tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza, era stato restituito a Israele. Youssef e Hamza al-Zayadna, rispettivamente di 53 e 22 anni, sono stati rapiti dal Kibbutz Holit, nel sud-ovest di Israele, dove stavano aiutando a raccogliere le olive.
Sequestrati il 7 ottobre, anche Aïcha, 17 anni, e Bilal, 18 anni, sorella e fratello di Hamza, sono stati rilasciati il 30 novembre 2023, l’ultimo giorno dell’unica tregua osservata finora dall’inizio della guerra.
Questa famiglia beduina, originaria di Rahat, una città nella regione desertica del Negev, nel sud di Israele, lavorava come bracciante giornaliero nel settore agricolo.
Un “alto obbligo morale”
L’annuncio del ritrovamento del corpo di Youssef al-Zayadna arriva nel momento in cui i negoziati indiretti tra Hamas e Israele sono ripresi questo fine settimana in Qatar in vista di un accordo sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza.
“Continuiamo a fare tutto il possibile per adempiere al nostro più alto obbligo morale: riportare tutti gli ostaggi sul suolo israeliano, sia vivi che morti”, ha affermato il ministro Israel Katz.
Mentre un centinaio di ostaggi sono ancora detenuti dall’organizzazione islamista, Hamas ha dichiarato il 5 gennaio: pronto a rilasciare 34 ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza durante la “prima fase” di un accordo con Israele.
Nonostante gli intensi sforzi diplomatici condotti sotto l’egida del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti, non è stata conclusa alcuna tregua da quella di una settimana alla fine di novembre 2023. Questa tregua ha permesso la liberazione di 105 ostaggi in cambio di 240 prigionieri palestinesi detenuti da Israele.