Pubblicato il 01/09/2025 15:37
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Molti fiumi hanno esondato in Normandia e Bretagna tra mercoledì 8 gennaio e giovedì 9 gennaio. Mentre alcuni hanno ricevuto l’allarme abbastanza presto da prevedere il disastro, altri si sono svegliati con i piedi nell’acqua.
Un’anziana residente a Gournay-en-Bray (Seine-Maritime), dovrà ritornare alla sua casa di cura in barca, giovedì 9 gennaio. “Non esco, non sapevo che fosse allagato così”si lamenta. Nella città vengono evacuate circa 56 persone. Armand Sauty vive sulle rive dell’Epte, la sua casa è invasa da diversi centimetri d’acqua. L’uomo aveva appena rifatto il bagno dopo una precedente allagamento.
“Sono passati cinque anni da quando l’ho comprato, due anni da quando ci ho vissuto, era un rudere, ho rifatto tutto ed è una carneficina”deplora Armand. Nel Calvados, anche l’Orne ha perso il suo alveo e si estende nei campi. A Clécy (Calvados), l’allarme è stato dato mercoledì alle 15. Emmanuel, ristoratore, ha potuto anticipare: “Non diremo che siamo stati colti di sorpresa, a differenza dell’anno scorso”ammette. Alcuni automobilisti bretoni hanno però avuto una spiacevole sorpresa. Giovedì a mezzogiorno, 7 dipartimenti restano in allerta arancione per inondazioni.
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