Nonostante un record eccezionale, Didier Deschamps, il non amato del calcio francese

Nonostante un record eccezionale, Didier Deschamps, il non amato del calcio francese
Nonostante un record eccezionale, Didier Deschamps, il non amato del calcio francese
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Luglio 2012. Il telefono di Didier Deschamps squilla. In linea, un certo Noël Le Graët, allora presidente della Federcalcio francese. Dopo le espressioni educate e la notizia, il boss del calcio francese gli ha chiesto di succedere a Laurent Blanc sulla panchina della squadra francese. Per il nativo dei Paesi Baschi, centrocampista distinto, vittorioso in Champions League con l’OM nel 93 e Mondiale nel 98 con i Blues, la risposta è ovvia. Non c’è spazio per dubbi o domande, è un sì!

L’8 luglio ha preso le redini della squadra francese e ha firmato un contratto biennale, rinnovabile in caso di qualificazione dei suoi giocatori ai Mondiali 2014. Ma firmando il suo contratto, Didier Deschamps si è ritrovato in un ruolo di riconciliatore, mediatore e perfino di poliziotto. Nella mente dei tifosi francesi la ferita dello scandalo Knysna è ancora viva. Le polemiche durante Euro 2012 non hanno fatto altro che rafforzarlo. Inevitabilmente, il divario si approfondisce. Impensabile per Deschamps, è l’uomo in campo, il tipo di giocatore che gli allenatori amano avere a disposizione, il tipo di allenatore che apprezza quando le cose vanno dritte. Impone il suo stile, la sua schiettezza. A Clairefontaine, lui e il suo staff hanno affisso dei manifesti, dal titolo: “Carta di buona condotta”, il cui motto non è altro che “rispetto, umiltà, piacere”.

Il più grande palmares del calcio francese, eppure…

Nel 2013 il suo contratto sarebbe potuto scadere…

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