Senegal e Mauritania entrano nella cerchia dei produttori di gas

Senegal e Mauritania entrano nella cerchia dei produttori di gas
Senegal e Mauritania entrano nella cerchia dei produttori di gas
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Il 31 dicembre è stata raggiunta una svolta importante nello sfruttamento delle risorse naturali nell’Africa occidentale: Senegal e Mauritania hanno avviato la produzione offshore di gas dal giacimento Grand Tortue Ahmeyim (GTA), situato al confine tra i due Paesi. Il 1° gennaio le autorità di entrambe le nazioni hanno annunciato l’apertura del primo pozzo in questo giacimento di gas strategicamente importante.

Questo progetto, del valore di 7,5 miliardi di dollari, era atteso con impazienza, soprattutto a Dakar. Dovrebbe produrre circa 2,5 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (GNL) all’anno.

Pochi giorni fa, il gruppo britannico BP ha annunciato, in un comunicato stampa, di aver avviato la produzione di gas dal progetto di gas naturale liquefatto (GNL) della fase 1 di Grand Tortue Ahmeyim (GTA), verso la produzione, lo stoccaggio e lo scarico galleggiante nave. Questo progetto è gestito anche in collaborazione con altri tre partner: il gruppo americano Kosmos Energy, la Mauritanian Hydrocarbons Company (SMH) e la società senegalese Petrosen.

Dopo diversi rinvii, era attesa con ansia, soprattutto in Senegal, l’apertura del primo pozzo nel giacimento di Grand Tortue Ahmeyim (GTA). Questo paese, entrato a far parte della cerchia dei produttori di idrocarburi nel mese di giugno, ha iniziato l’estrazione del petrolio dal giacimento di Sangomar, situato a 100 chilometri a sud di Dakar. Il progetto, lanciato nel 2020 dalla società australiana Woodside, ha richiesto un investimento di 5 miliardi di dollari e prevede una produzione di 100.000 barili al giorno. La produzione di petrolio e gas sarà destinata all’esportazione e al consumo locale, generando entrate considerevoli per l’economia senegalese, sebbene rimangano inferiori a quelle dei giganti globali e africani.

svizzero

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