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POLITICA – Di Jean-Marie Le Pen nel testo. La portavoce del governo Sophie Primas si è rammaricata, mercoledì 8 gennaio, che i raduni si siano svolti per celebrare la morte del cofondatore del Fronte Nazionale piuttosto che per rendere omaggio alle vittime degli attentati del 7 gennaio 2015. Prima di citare la figura del Estrema destra francese “rispetto” dovuto ai morti, nonostante le sue azioni e parole “inaccettabile”.
“Conosco la violenza, gli eccessi e le cose inaccettabili commesse da Jean-Marie Le Pen. Tuttavia, quell’uomo è morto oggi e ripeto il tweet che fece quando morì Jacques Chirac: ‘Morto, anche il nemico ha diritto al rispetto’”ha dichiarato Sophie Primas, interrogata al termine del Consiglio dei ministri sulle celebrazioni osservate in diverse città della Francia.
“Per essere stato chiraquiano, per aver combattuto molto Jean-Marie Le Pen, credo che oggi, morto, abbia diritto al rispetto e alla sua famiglia le condoglianze repubblicane”ha aggiunto, come potete vedere nel nostro video in cima all’articolo. Il 26 settembre 2019, dopo l’annuncio della morte dell’ex presidente Jacques Chirac, Jean-Marie Le Pen ha reso omaggio in questi termini al suo avversario di sempre.
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Manifestare per la “libertà di espressione” piuttosto che per la morte di Le Pen
Sophie Primas ha parlato del «proposta» e le azioni “completamente inaccettabile” dell’ex leader dell’estrema destra, tornando in particolare a “attacco fisico” di un candidato alle elezioni legislative di Yvelines nel 1997 da “Jean-Marie Le Pen e le sue squadre” mentre sua figlia (Marie-Caroline) correva nella stessa circoscrizione elettorale.
E se ricordava la sua lotta contro il fondatore del FN, sentiva anche che era necessaria “sobrietà nell’espressione” dopo l’annuncio della sua morte. “Mi sarebbe piaciuto che questi manifestanti si ritrovassero in strada, come 10 anni fa, per ribadire il loro attaccamento alla libertà di espressione”che sono gli assembramenti “dedicato agli attentati e al sostegno che dobbiamo fornire nella lotta al terrorismo”ha dichiarato Sophie Primas.
Il giorno prima aveva criticato anche il ministro dell’Interno Bruno Retailleau “scene vergognose di giubilo”. « La morte di un uomo, anche se era un avversario politico, dovrebbe ispirare solo moderazione e dignità. ha condannato
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