Siamo l’unico Paese al mondo ad aver visto aumentare il numero di spettatori nel 2024. La buona notizia è che è merito del cinema francese con 3 grandi successi: Un P’tit truc en plus – che ha superato la barriera dei 10 milioni di spettatori!, Il conte di Montecristo e Love Phew. Complessivamente hanno venduto quasi 25 milioni di biglietti.
E se guardiamo la top 10 dei Film francesi, rimaniamo colpiti dalla sua ricchezza e dalla sua varietà. Comprende opere diverse come la cronaca rurale Vingt Dieux, il film d’animazione La merce più preziosa o la commedia familiare e sociale En Fanfare, la cui carriera teatrale non è ancora finita.
La selezione del Premio Believe in Cinema 2025
“En fanfare” fa parte anche della Selezione per il Premio Believe in Cinema 2025 di cui RCF è partner. Un premio importante che premia ogni anno un lungometraggio uscito nelle sale francesi per i valori umani e spirituali che illustra. Questo premio mira a promuovere il cinema aperto alle preoccupazioni del mondo e alla dimensione spirituale della vita.
Per questa quinta edizione, il comitato di selezione ha selezionato otto film di finzione, animazione o documentari, usciti nelle sale francesi tra il 1 dicembre 2023 e il 30 novembre 2024.
Tutti portano pace, giustizia o perdono, solidarietà con i più vulnerabili, rispetto per la dignità umana o protezione dell’ambiente. Sono stati scelti per la loro creazione adattata, convincente e originale.
Questi 8 film sono:
TUTTI NOI IMMAGINIAMO COME LUCE de Payal Kapadia
DIAMANTE GREZZO di Agathe Riedenger
EN FANNARE di Emmanuel Courcol
FLOW, IL GATTO CHE NON AVEVA PIÙ PAURA DELL’ACQUA di Gints Zilbalodis
INCHALLAH UN FILS di Amjad Al Rasheed
IL ROMANZO DI JIM di Arnaud e Jean-Marie Larrieu
I FANTASMI di Jonathan Millet
RIVERBOOM di Claude Baechtold
Film della settimana: Inverno a Sokcho
Per questa settimana vi proponiamo di riprendere dolcemente, in un’accogliente atmosfera invernale, con un primo film franco-coreano di Koya Kamura. “Inverno a Sokcho” è un adattamento di un romanzo di Elisa Shua Dusapin che ha segnato la critica nel 2016 per la sua maturità e la sua sensibilità. Questo è anche il caso di questo film molto delicato, sull’incontro tra due esseri che nulla sono predisposti ad incrociarsi.
Soo-Ha è una giovane coreana che vive tra mare e montagna, nella piccola cittadina balneare di Sokcho.. Lavora in una modesta pensione e va regolarmente a trovare sua madre, una venditrice di pesce al mercato. Ha anche un fidanzato che sogna di partire per Seul.
Un giorno arriva alla locanda un ospite francese un po’ enigmatico. Si chiama Yan, è un designer in cerca di ispirazione. Soo-Ha, nato da padre francese sconosciuto, cercherà di stabilire una relazione con quest’uomo.
La questione della genitorialità
Questo rapporto un po’ equivoco si trasformerà per lei in una vera e propria ricerca d’identità.. Il film pone in modo molto sottile le questioni della filiazione e dello sradicamento legate alla doppia cultura di Soo-Ha. Ha imparato la lingua e la cucina francese per inventare legami con questo padre fantasma. Quando Yan si rifiuta di assaggiare il suo manzo alla bourguignonne, ci rendiamo conto di tutta la sofferenza della mancanza e del sentimento di abbandono della giovane donna.
La cosa bella del film è il modo in cui il loro rapporto si svilupperà gradualmente e permetterà di liberare la parola, in particolare tra Soo-ha e sua madre. Niente è enfatizzato o spiegato in modo eccessivo. Tutto passa attraverso la messa in scena, l’inquadratura e la tavolozza cromatica dell’immagine, una sfumatura di malinconico grigio-blu, attraversata dal bianco schiumoso della neve e dalla schiuma delle onde. Una via di mezzo che riecheggia anche questo Paese diviso dalla guerra.
Un’opera prima formalmente molto riuscita, con Roshdy Zem e la rivelazione Bella Kim nel ruolo di Soo-Ha. Si intitola Winter in Sok-Cho del franco-giapponese Koya Kamura.
E aspettiamo con impazienza di conoscere il film vincitore nel 2025 del premio Croire au cinéma. Quando verrà rivelato?
Ci vediamo mercoledì prossimo, 29 gennaio!