A cura di VM
Pubblicato
8 gennaio alle 8:19,
aggiornato 8 gennaio alle 10:32
“Nessuno balla su un cadavere. Dobbiamo smettere di dire qualsiasi cosa”, ha detto martedì il capo dei deputati della LFI dopo che Bruno Retailleau ha criticato le celebrazioni per la morte del finalista delle elezioni presidenziali del 2002.
“No, non mi scandalizzo questi giovani che continuano a infastidire il Fronte Nazionale”lo ha dichiarato mercoledì 8 gennaio la capo dei deputati della France insoumise Mathilde Panot su RTL, all’indomani di spontanei raduni festivi avvenuti in diverse città della Francia per celebrare, con canti, fumogeni e fuochi d’artificio, la morte del cofondatore della FN Jean-Marie Le Pen.
E denunciare l’ipocrisia di chi “sono nella mente di Charlie la mattina” – ieri la Francia ha commemorato il 10° anniversario degli attentati del gennaio 2015 – ed è rimasta scioccata “la sera affinché la gente possa fare uno scherzo o organizzare manifestazioni simboliche sulla morte di un leader di estrema destra”.
“Un nemico della Repubblica”
“Nessuno balla su un cadavere. Dobbiamo smetterla di dire sciocchezzeha tuttavia affermato il deputato della LFI riferendosi alle parole del ministro degli Interni Bruno Retailleau che ha criticato i festeggiamenti per la morte del finalista nelle elezioni presidenziali del 2002. Jean-Marie Le Pen è un nemico della Repubblica. Condannato più di 30 volte, in particolare per negazione di crimini contro l’umanità”.
«Non ho bevuto champagne ieri sera. Penso sia che la lotta contro l’uomo sia finita ma che la lotta contro le sue idee continui più che mai”ha spiegato Mathilde Panot. Parole che fanno eco alla dichiarazione di ieri di Jean-Luc Mélenchon. “Il rispetto per la dignità dei morti e il dolore dei loro cari non cancella il diritto di giudicare le loro azioni. Quelli di Jean-Marie Le Pen restano insopportabili. La lotta contro l’uomo è finita. Continua quella contro l’odio, il razzismo, l’islamofobia e l’antisemitismo da lui diffuso.scrisse il leader ribelle su X.
Belgio