Mark Zuckerberg, il capo di META, ha annunciato cambiamenti radicali su Facebook e Instagram per avvicinarsi alla libertà di espressione, tra cui:
- Termina il fact-checking di terze parti e sostituiscilo con valutazioni della community come ????
- Rimozione della riduzione del contenuto politico
- Rimozione delle restrizioni sugli argomenti
Il “giornalista” attivista Julien Pain è preoccupato perché questi annunci sollevano preoccupazioni sul suo futuro professionale:
Oggi Facebook paga più di 80 media in tutto il mondo per utilizzare i loro “fact check” sulla sua piattaforma, su WhatsApp e su Instagram. Ma Mark Zuckerberg ci crede
“I revisori dei conti sono stati troppo orientati politicamente e hanno fatto di più per ridurre la fiducia che per migliorarla, in particolare negli Stati Uniti”.
Il gruppo dovrebbe ridurre la sua politica di moderazione. Facebook lo farà
“porre fine a un certo numero di limiti riguardanti temi, come l’immigrazione e il genere, che non sono più nei discorsi dominanti”, spiega Mark Zuckerberg, per il quale “le recenti elezioni sembrano essere un punto di svolta culturale che dà, ancora una volta, priorità alla libertà di espressione”.
L’annuncio arriva mentre Mark Zuckerberg ha intensificato i suoi sforzi per ingraziarsi Donald Trump sin dalla sua elezione nel novembre 2024. Meta ha donato 1 milione di dollari al fondo che finanzia le cerimonie di inaugurazione di Donald Trump a gennaio. Il gruppo ha anche nominato un lealista di Trump (Joel Kaplan) a capo delle attività di affari pubblici e un altro (il dirigente dell’Ultimate Fighting Championship, Dana White) al consiglio di amministrazione.
Donald Trump è stato sospeso da Facebook dopo il 6 gennaio 2021, ma il suo account è stato riattivato all’inizio del 2023. Meta aveva anche deciso, nel 2021, di ridurre lo spazio dei contenuti politici sulle sue piattaforme, mentre i repubblicani e il loro sostegno Elon Musk , proprietario della piattaforma X, si sono ripetutamente lamentati dei programmi di verifica dei fatti, che equiparano alla censura.
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