Jean-Marie Le Pen indesiderato in Martinica… fino al suo ultimo respiro

Jean-Marie Le Pen indesiderato in Martinica… fino al suo ultimo respiro
Jean-Marie Le Pen indesiderato in Martinica… fino al suo ultimo respiro
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Il fondatore del Fronte Nazionale è morto questo martedì 7 gennaio 2025 all’età di 96 anni. La carriera di questo personaggio politico francese sarà stata segnata da sconfitte, vittorie e anche polemiche, soprattutto per quanto riguarda i commenti ritenuti “razzisti”. In Martinica, l’opinione pubblica ricorda che Jean-Marie Le Pen fu rimandato sull’isola due volte. Poi, nel 2015, è stata la figlia, Marine Le Pen, a escluderlo dal Partito per i suoi “eccessi”. Il FN, ribattezzato Rally Nazionale nel 2018, da allora ha visto un costante aumento del suo elettorato in Martinica.

Jean-Marie Le Pen è morto in un ospedale di Hauts-de-Seine, alla periferia di Parigi, martedì 7 gennaio 2025, dopo quasi 70 anni di vita politica. Il fondatore del Fronte Nazionale (nel 1972), fu più volte polemico nel corso della sua lunga carriera, per aver fatto affermazioni definite da parte dell’opinione pubblica e della stampa come “razzisti, fascisti e antisemiti”.

Oltreoceano e in Martinica in particolare, il leader dell’estrema destra francese non è mai stato in odore di santità. Jean-Marie Le Pen venne infatti respinto due volte sull’isola, nel dicembre del 1987 quando il suo aereo non poté nemmeno atterrare a causa dell’invasione dell’aeroporto da parte di abitanti ostili al suo arrivo. Poi, nel 1997, fu aggredito dalla gente del posto durante uno scalo al terminal Aimé Césaire.

Egli “ha avuto un ruolo nella vita pubblica” che “è ora sottoposto al giudizio della storia” afferma l’Eliseo. Il primo ministro, François Bayrou, dal canto suo, l’ha riconosciuta “una figura della vita politica francese”, al di là delle polemiche che erano la sua arma preferita e dei necessari scontri sul merito.

Tra i temi preferiti di Jean-Marie Le Pen c’era l’immigrazione. Sua figlia Marine se ne è occupata da sola, ma in modo più sfumato, quando quest’ultima si è trovata a capo del FN. Dopo aver inserito nel suo programma la lotta al potere d’acquisto e all’insicurezza, due temi che parlano a tutti i francesi e in particolare agli stranieri, la leader ha deciso di cambiare l’identità del Partito nel giugno 2018.

Esce il FN, metamorfizzato in RN – Raggruppamento Nazionale – con l’obiettivo di perseguire una strategia di “de-demonizzazione”.

“L’opera di rifondazione che abbiamo intrapreso continua più che mai”, ha affermato durante il suo discorso a Lione, annunciando un “grande cambiamento strategico, tecnico e politico” (…). Ancor prima dell’ufficializzazione di questo nuovo nome, il fondatore del FN, Jean-Marie Le Pen, aveva denunciato un “tradimento” in un comunicato stampa: “La vergognosa cancellazione della sua identità è il colpo più pesante che il Fronte Nazionale abbia mai ricevuto da allora. il suo fondamento. Condanno sia coloro che lo hanno ispirato sia coloro che lo hanno realizzato. (…) Più che un’etichetta è anche una lunga e coraggiosa storia di attivismo che neghiamo”.

lemonde.fr (1 giugno 2018)

Questa rottura ideologica sembra aver gradualmente dato i suoi frutti nelle cabine elettorali sia in Francia che all’estero, poiché l’elettorato nazionalista si è rafforzato praticamente in tutti i territori d’oltremare.

Infatti, durante le ultime elezioni presidenziali del 2022, oltre il 60% dei Martinicani ha preferito Marine Le Pen a 2nd volta, di fronte al candidato Emmanuel Macron. In tutta la Francia sono stati espressi a favore della RN 13 milioni di voti.

Marine Le Pen ha quindi fatto meglio di suo padre quando si è qualificato per il secondo turno delle elezioni presidenziali del 2002, la prima e unica occasione nella sua carriera politica. D’altronde la ragazza è già arrivata alle porte del potere due volte (nel 2017 e nel 2022). Per la prossima scadenza del 2027, diversi sondaggi anticipano già il capo della RN in cima alle intenzioni di voto l’1È tour.

Visti questi risultati incoraggianti per il Raggruppamento Nazionale, che sta ancora affinando la sua “verginità politica” dopo lo scisma tra la ragazza e suo padre, viene da chiedersi: e se quest’ultimo fosse un “sassolino” nella scarpa di chi ancora aspira? all’ufficio supremo?

Morte di Jean-Marie Le Pen: oltreoceano, la conquista impossibile del fondatore del Fronte Nazionale

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