La morte di Jean-Marie Le Pen, avvenuta martedì 7 gennaio, ha provocato numerose reazioni. Personaggio divisivo, la sua scomparsa generò sentimenti contrastanti all’interno della classe politica. Oltre ai messaggi di ammirazione e omaggio, gli oppositori del fondatore del Fronte Nazionale hanno mostrato, per la maggior parte, rispetto per la morte di una figura di spicco della politica francese. Non è il caso di Philippe Poutou che, in un messaggio pubblicato su X questo martedì 7 gennaio alle 13:25, si è rallegrato della notizia.
“È pazzesco, i desideri funzionano! L’anno 2025 non inizia troppo male con questa bella notizia della morte di Le Pen: il tono è fissato fin dall’inizio per l’attivista di estrema sinistra. Affermando che questa è una buona notizia, Philippe Poutou insulta “un razzista, un colonialista, un fascista, un torturatore, un assassino, un omofobo”. Conclude con un messaggio politico più classico, ricordando quello della sua morte “Non cambia nulla nella lotta unitaria antifascista da portare avanti con urgenza”.
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Ma il candidato alla presidenza del Nuovo Partito Anticapitalista non è l’unico ad aver pubblicato commenti aggressivi. Questo è anche il caso del deputato ribelle Hadrien Clouet, che ha pubblicato il seguente messaggio sul suo account X: “7 gennaio, morte di un collaboratore nazista e abominevole torturatore. Emmanuel Passemard, a Nîmes, nel 1946 »suggerendo, innanzitutto, che si tratti di Jean-Marie Le Pen. La portavoce di Lutte Ouvrière, Nathalie Arthaud, parla di a “figura della vita politica che puzzava” in risposta alla reazione di François Bayrou.
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“La morte, anche il nemico ha diritto al rispetto”ha dichiarato Jean-Marie Le Pen dopo la scomparsa di Jacques Chirac. Una massima che non tutti, all’estrema sinistra, hanno ritenuto opportuno seguire.