Tutto è perdonato… Era la prima pagina di Charlie Hebdo secondo chi seguì la carneficina nella redazione del quotidiano la mattina del 7 gennaio 2015. Colui che all’indomani dell’omicidio, la morte di Cabu Charb Honoré Tignous e Wolinski, avevano infranto tutti i record di vendita del giornale e mobilitato nuovamente un intero paese attorno alla libertà di espressione. Dieci anni dopo, quanti difendono ancora quest’arte delle vignette giornalistiche che risale a più di un secolo fa?
Tra coloro che hanno gridato, scritto e postato ovunque sulle reti il famoso “Je suis Charlie”, quanti sono scesi in piazza per difendere il diritto alla caricatura? Sono molto, molto meno rispetto al 2015. Quindi l’umorismo e il disegno hanno ancora il loro spazio sulla stampa? Come possiamo difenderli quando la società è fratturata?
Lassane Zohoréfumettista e direttore editoriale del settimanale satirico ivoriano G’bich, Damien GlezFumettista e fumettista della stampa franco-burkinabe Julien Sérignacex direttore generale della Charlie Hebdo e autore di L’arte minacciata delle vignette giornalistiche A Edizioni dell’Osservatorio sono gli ospiti di Sul ponte delle arti.
Nel programma dello spettacolo:
La cronaca delle librerie nel mondo: Souleymane Gueye dalla libreria Piume del mondo a Dakar ci parlerà del primo romanzo di Fary Ndao. Lo scrittore senegalese ha appena pubblicato L’ultima delle arti pubblicato da Présence Africaine.
Reportage: Marie Casadebaig ha incontrato il comico per noi Harun. Il comico francese è uno dei pochi ad affrontare il tema delle religioni.
svizzero