Tutta la classe politica continua a reagire alla morte di Jean-Marie Le Pen. Alla LFI, Paul Vannier denuncia i deputati della RN che “rendono omaggio al recidivo Le Pen condannato per aver glorificato crimini di guerra e contestato crimini contro l’umanità, per aver provocato odio, discriminazione e violenza razziale, per violenza”. “No, non sono cambiati”, ha scritto.
Un’eredità della Rn che è al centro anche del tweet del socialista Arthur Delaporte. “La morte di Jean-Marie Le Pen non deve esonerare il Raggruppamento Nazionale dal peso della sua eredità: xenofobia, antisemitismo, rifiuto dell’altro. Gli eredi del padre sono ancora lì.”
Paul Vannier, deputato della LFI, denuncia la stirpe Le Pen – Bardella, “quella del razzismo, dell’antisemitismo, della violenza politica. FN, RN, dietro le cravatte la stessa ideologia di estrema destra che minaccia la pace e la democrazia”.
Il suo collega Antoine Léaument scrive che “Jean-Marie Le Pen è morto. Non le sue idee. La lotta continua. Fino alla vittoria”. Reazione simile da parte del comunista Ian Brossat: “Ciò che resta sono le sue idee nauseanti. Combattiamoli, instancabilmente”, ha scritto.