Il comune guidato da José Luis Martínez-Almeida ha avviato il processo di concessione di una licenza di attività per il circuito dove, dal 2026 al 2035, si disputerà il Gran Premio di Formula 1 di Madrid. Tra le fasi chiave di questo processo c’è il termine per l’esame delle obiezioni al precedente piano straordinario, necessario per adeguare l’area alle esigenze della gara. Tale termine per sollevare obiezioni scadeva il 3 gennaio, in coincidenza con il periodo delle festività natalizie.
Nonostante queste scadenze, il partito Más Madrid ha sollevato obiezioni al progetto, sottolineando due aspetti: l’accesso ai dati e il carattere temporaneo o permanente del circuito. Il primo punto solleva quella che considerano una “limitazione del diritto all’informazione pubblica”, sostenendo che durante il periodo di informazione pubblica, l’amministrazione di Madrid ha consentito ai cittadini l’accesso solo di persona, limitando così i mezzi elettronici o online.
José Luis Nieto, consigliere di Más Madrid e portavoce del gruppo presso la Commissione di Urbanistica, critica la mancanza di trasparenza del processo: “Tutto ciò che riguarda l’operazione di Formula 1 all’Ifema sembra opaco e sospetto. Il termine per sollevare obiezioni è stato abilmente fatto coincidere con le vacanze di Natale, obbligando ogni cittadino che volesse accedere al fascicolo a recarsi fisicamente presso gli uffici comunali, evitando così l’uso delle nuove tecnologie auspicate dalla Legge Trasparenza”.
Nieto chiede: “Perché tanta segretezza?” Insieme alla portavoce del suo partito a Cibeles, Rita Maestre, ha firmato la lettera di opposizione, menzionando anche un’opposizione più sostanziale riguardante la natura temporanea o permanente dell’attività. «La richiesta di licenza temporanea sembra una presa in giro, visto che parliamo di impianti con implicazioni chiaramente permanenti, come riconfermano anche due relazioni tecniche comunali», aggiunge Nieto.
Circuito smontabile o struttura fissa?
“Secondo la documentazione fornita, il circuito non sarà un’infrastruttura facilmente smontabile per ogni evento annuale, e i promotori hanno fatto sapere che intendono organizzare numerose competizioni oltre al Gran Premio di Formula 1”, sottolinea. Nel documento si specifica che “il circuito ospiterà le gare di Formula 2 e Formula 3 nel periodo 2026-2035 (le stesse della Formula 1), con l’intenzione di organizzare anche eventi della MotoGP”. “È logico considerare l’attività come permanente e sottoporla a un processo che tenga conto dell’impatto complessivo di tutte le installazioni e della sua programmazione dal 2026 al 2035”, insiste il consigliere.
“Questa richiesta di licenza temporanea mira a evitare un controllo e una valutazione più rigorosi degli impatti urbani e ambientali, che non saranno tollerati. Nelle nostre obiezioni chiediamo che questo dossier venga ritirato e che venga avviato un nuovo processo, senza scorciatoie e in completa trasparenza”, afferma Nieto. Per il momento il Dipartimento di Urbanistica, presieduto da Borja Carabante, non ha risposto alle domande sollevate riguardo all’impossibilità di accedere alle informazioni in formato digitale e alla natura temporanea o permanente della struttura.
Il percorso futuro non dovrebbe discostarsi dal circuito urbano proposto alla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Dal 2026 coprirà il sito dell’Ifema, oltre a Valdebebas e altre zone del distretto di Hortaleza. La sua lunghezza raggiungerà i 5.474 km e sarà caratterizzata da 20 curve, che i piloti dovranno completare in circa un minuto e mezzo.
Il progetto tecnico del concept del circuito e dei suoi impianti, che deve ancora essere approvato dalla FIA, è stato sviluppato dalla società Dromo (responsabile dei circuiti di Silverstone e Singapore). Prevede 1,5 chilometri sulle strade pubbliche di Madrid, mentre gli altri quasi quattro chilometri di percorso si svolgeranno sulle strade dell’Ifema.
Dromo descrive il circuito come un “tracciato veloce e sicuro”, con la presenza di più pendenze rispetto ai circuiti tradizionali e una velocità massima che raggiunge i 300 chilometri orari, comprese quattro zone di sorpasso e curve larghe dai 12 ai 15 metri.
Más Madrid aveva già sollevato obiezioni lo scorso luglio contro il progetto preliminare per la costruzione del circuito e dei padiglioni del paddock, sollevando questioni relative alla procedura di gestione del progetto, al suo impatto ambientale e acustico (con l’abbattimento di 729 alberi), nonché come l’assenza di misure di mitigazione del rumore per i residenti della zona.
“Vediamo come Almeida voglia modificare la pianificazione urbanistica dell’Ifema con mezzi indiretti: accelerando la procedura in pieno periodo estivo per evitare di valutare l’impatto ambientale di un circuito da corsa”, ha lamentato Nieto, mettendo in evidenza la tendenza di Madrid amministrazioni per promuovere il progetto durante le festività.
Secondo le stime di bilancio dell’Ifema, il costo dell’opera ammonterà a 137,1 milioni di euro. Ifema è un consorzio pubblico-privato in cui l’investimento del Comune e della Comunità di Madrid rappresenta il 62% del suo finanziamento. Con questo bando di gara si cerca un promotore responsabile dei lavori di scavo, costruzione di edifici e ingegneria civile, nonché della pavimentazione e dell’asfaltatura delle strade utilizzate dalle monoposto.
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Buono a sapersi
- La realizzazione dell’anello potrebbe comportare notevoli cambiamenti a scala locale, soprattutto in termini di viabilità e urbanistica.
- Il progetto ha sollevato preoccupazioni circa il suo impatto ambientale, in particolare per quanto riguarda l’abbattimento degli alberi.
- Si prevede che il circuito non ospiterà solo il GP di Formula 1, ma anche altre competizioni motoristiche durante tutta la stagione.
- Immagine(i) originale(i): www.eldiario.es
- Fonte: https://www.eldiario.es/madrid/somos/madrid-alega-licencia-actividad-temporal-gran-premio-formula-1-instalacion-permanente_1_11938683.html
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