Secondo l’indagine giudiziaria, tra il 2005 e il 2008 sarebbero stati individuati diversi flussi finanziari, che sarebbero passati attraverso diversi canali libici e sarebbero finiti in diverse tasche francesi. Se i giudici affermano di non avere una visione d’insieme di tutti i pagamenti effettuati, lo scrivono comunque nella loro relazione di sintesi in cui hanno rinviato la questione al tribunale perché il processo abbia “evidenziato sia i pagamenti che le considerazioni” .
Da un lato si parla di 1,2 milioni di euro di denaro libico sborsati in contanti da un conto svizzero tramite Ziad Takieddine, in stretto contatto con la squadra di Sarkozy. Il denaro è stato rimpatriato in Francia prima delle elezioni presidenziali del 2007, estraneo al suo stile di vita per la giustizia.
Gli investigatori hanno anche trovato tracce di un trasferimento di 440.000 euro di denaro libico sbarcato nel febbraio 2006 sul conto alle Bahamas di un caro amico di Nicolas Sarkozy, Thierry Gaubert. Pochi giorni prima di ricevere i fondi, scrisse su un appunto del suo diario questo appunto: “Ns-Campagne”.
Il presunto agente della corruzione Ziad Takieddine si è anche accusato di aver pagato, tra novembre 2006 e gennaio 2007, 5 milioni di euro in contanti a Claude Guéant e Nicolas Sarkozy. Il dignitario libico Abdallah Senoussi, all’origine dei presunti pagamenti, aveva fornito alla Corte penale internazionale (CPI) identiche informazioni: stesso importo, stesse date, stesso intermediario e stessi destinatari.
L’ex segretario generale dell’Eliseo, Claude Guéant, sarà giudicato anche per aver ricevuto nel marzo 2008, tre mesi dopo il sontuoso ricevimento di Gheddafi a Parigi, 500.000 euro dietro i quali si nascondevano, secondo l’inchiesta, l’ex capo di gabinetto dell’Eliseo. Il dittatore libico, Béchir Saleh, e un altro presunto agente della corruzione, Alexandre Djouhri.
I giudici hanno inoltre accertato che al termine delle elezioni presidenziali nelle casseforti della squadra elettorale erano rimasti almeno 250.000 euro in contanti e di grosso taglio, che non erano stati utilizzati. — secondo la polizia, dobbiamo quindi considerare questa cifra come indicativa di una massiccia circolazione di contanti durante la campagna elettorale.
Un documento libico rivelato da Mediapart indica che l’importo totale che il regime di Gheddafi era disposto a pagare ammontava a 50 milioni di euro. E l’ex primo ministro libico, Choukri Ghanem, ha registrato nell’aprile 2007 nei suoi taccuini manoscritti l’esistenza di diversi pagamenti per un valore pari a 6,5 milioni di euro.