llo slogan “Je suis Charlie”, un inno alla libertà di espressione, ha fatto il giro del mondo. Dieci anni dopo, cosa resta? Non tanto. Questa libertà sta morendo sotto la pressione islamista, portata avanti congiuntamente dai due rami di questa ideologia totalitaria. L’islamismo jihadista crea vittime, provoca danni traumatici incalcolabili e paralizza gli insegnanti.
Ma, nel lungo termine, l’islamismo politico è molto più pericoloso. La strategia della vittima permette di immergere molti musulmani in un’atmosfera inquietante, di percepirsi come eterne vittime perseguitate e di imporre l’islamismo come semplice Islam. Questo approccio arma intellettualmente qualsiasi potenziale jihadista. I fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly ne sono un sanguinoso esempio…
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