Da dove viene oggi il gas consumato in Europa?

Da dove viene oggi il gas consumato in Europa?
Da dove viene oggi il gas consumato in Europa?
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L’Europa, un tempo uno dei principali importatori di gas russo, ha dovuto riconsiderare il proprio approvvigionamento energetico dopo aver imposto un embargo sulla risorsa in risposta al conflitto in Ucraina. Questa ridistribuzione del mercato ha aperto la strada a nuovi attori, che ora competono per la quota maggiore delle esportazioni di gas verso l’Unione Europea.

Rottura storica con la Russia

Il 24 febbraio 2022 segna una svolta decisiva con l’intensificarsi della guerra tra Russia e Ucraina. Il Cremlino annette la Crimea, innescando una serie di interrogativi all’interno dell’Unione Europea, in particolare sulla sua dipendenza dall’energia russa. Fin dalle prime sanzioni economiche, gli Stati membri hanno adottato misure per limitare gradualmente le importazioni di petrolio, carbone e gas dalla Russia.

Tuttavia, la riduzione di questa dipendenza energetica non è avvenuta da un giorno all’altro. Alcuni paesi europei dipendevano fortemente dal gas russo, rendendo necessarie misure graduali. Nonostante tutto, dal 2021, la quota del gas russo sulle importazioni europee è diminuita notevolmente, lasciando spazio a nuovi fornitori.

Chi ora esporta gas in Europa?

Le cifre parlano chiaro: nel 2021, l’Unione Europea ha importato 150 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto, rispetto ai 45 miliardi del 2023. Se la Russia resta presente, è passata da partner chiave ad attore secondario.

Altri paesi hanno potuto beneficiare di questa riorganizzazione. Nello stesso periodo gli Stati Uniti hanno più che raddoppiato le proprie esportazioni verso l’Europa. Anche la Norvegia, già fornitore storico, ha aumentato le consegne. Inoltre, la quota delle importazioni dal resto del mondo è aumentata notevolmente.

Oggi la distribuzione delle importazioni di gas in Europa è la seguente:

  • Il 30% proviene dalla Norvegia, diventata il primo fornitore del continente
  • Quasi il 20% degli Stati Uniti, che si sono affermati come attore chiave
  • Circa il 15% rimane dalla Russia, nonostante il desiderio di ridurre questa dipendenza
  • Il 14% proviene dal Nord Africa, con l’Algeria come principale fornitore
  • Il restante 20% è suddiviso tra diversi paesi, tra cui Regno Unito e Qatar

Una ridistribuzione ancora in corso

Questa riorganizzazione del mercato europeo del gas è ancora in evoluzione. Il 1° gennaio 2025 un nuovo elemento potrebbe accelerare questa transizione: la scadenza dell’accordo tra Russia e Ucraina relativo a un corridoio chiave per l’esportazione del gas russo verso l’Europa. Dato il contesto geopolitico, difficilmente verrà concluso un nuovo accordo che renderà ancora più complessa la fornitura del gas russo.

Questo nuovo ostacolo potrebbe ridurre ulteriormente la quota della Russia nelle importazioni europee e rafforzare il ruolo dei nuovi fornitori. L’Europa continua quindi ad adattarsi a questa nuova realtà energetica, dove la diversificazione delle fonti di approvvigionamento diventa una necessità strategica.

Belgio

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